“Una persona buona, ma estremamente determinata, che si esprimeva sempre con parole semplici comunicando efficacemente con tutti i lavoratori, ma che nei tavoli di trattativa non mollava fino al raggiungimento dell’obiettivo”. La Cgil del Trentino ricorda così Marco Rensi, scomparso nei giorni scorsi a Taio. Una figura importante per il sindacato in Trentino ed in particolare nel settore dei trasporti dove Rensi ha costruito tutta la sua esperienza sindacale, muovendo i primi passi nella seconda metà degli anni Sessanta quando fare sindacato era difficile e, come lui stesso amava ricordare, le riunioni si facevano di nascosto, nelle cantine, perché avere la tessera della Cgil in tasca voleva dire essere discriminati e poteva compromettere anche il posto di lavoro.
Grande appassionato di montagna Rensi è stato macchinista alla Trento-Malè e lì ha cominciato il suo percorso sindacale fino a diventare segretario della Filt, categoria dei trasporti. “È stato un vero e proprio pioniere – ricorda la Cgil – perché battendo valle su valle, impianto dopo impianto, ha sindacalizzato il settore del fune ed è grazie anche alla sua determinazione che negli anni Settanta si arrivò alla definizione del primo contratto di settore. Moltissimo si è speso in anni in cui i diritti sul lavoro erano tutti da scrivere per migliorare le condizioni dei lavoratori. La disponibilità era la sua cifra: per ascoltare chi batteva alla sua porta non c’erano orari né giorni di riposo”.
È rimasto attivo nella sua categoria per circa trent’anni; andato in pensione, non ha lasciato la Cgil, ma ha continuato a dedicarsi all’organizzazione, prendendosi cura di tutte le sedi del nostro sindacato sul territorio. E per moltissimi anni ha coinvolto la struttura nella sua grande passione per la montagna, organizzando “escursioni memorabili”.
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