Lavoro, concetto da “rifondare”

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Un vivace confronto sul tema del lavoro si è tenuto lo scorso venerdì 20 febbraio al Centro Clesio partendo dalle riflessioni del sociologo milanese Guglielmo Giumelli, contenute nel suo ultimo libro: “Lavoro e protezione. Quali scenari?” (ed. Il Melangolo).

Giumelli parte dall’idea di dover riformare completamente il concetto di lavoro e in particolare di lavoro “salariato”. La fine della crescita economica ha intaccato, infatti, l’idea che la società industriale ci ha consegnato: “se ne è andato il posto di lavoro che ha garantito per lungo tempo la quasi-piena occupazione e un salario e protezione a chi ne era interessato. Ora – spiega Giumelli ai microfoni di radio Trentino in Blu – hanno sempre più spazio disoccupazione di massa e precarizzazione, che mettono da parte tutta una serie di persone le cui capacità sono ancora valide, ma che sono giudicate socialmente improduttive”.

Occorre rimettere in gioco le fasce di popolazione invalidate e battere la disaffezione che può incidere pesantemente sulla coesione sociale: “Ciò richiede una rifondazione del concetto di lavoro che ricomprenda in sé ogni attività umana socialmente utile agli altri, che quindi contribuisca a creare benessere alla collettività. Si parla, per esempio, di “tutte quelle attività che sono economicamente poco profittevoli e che quindi vengono abbandonate, ma che potrebbero dare un posto a persone che non hanno il lavoro: dalla cura del verde e dell’ambiente, ai servizi alla persona legati alla relazionalità, che richiede tempo, capacità e esperienza”. È un’idea di lavoro che “comprende anche il lavoro salariato, che non sparirà mai, ma avrà sempre meno spazio”.

Secondo Giumelli dunque non si può aspettare la ripresa economica, che comunque sarà molto lenta, per la creazione di nuovi posti di lavoro: oltre a ridistribuire quelli esistenti, occorre creare altre forme di lavoro (l’attività socialmente utile) che garantiscano sia il sostentamento (e il diritto ad una vita dignitosa), sia l’essere parte della comunità (e il dovere di contribuire al suo benessere).

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