Goletta dei Laghi, al Lago di Serraia risultati entro i limiti di legge

È il Trentino la regione da cui ha preso avvio la diciannovesima edizione di Goletta dei Laghi, la storica campagna di Legambiente in difesa delle acque dei bacini lacustri italiani. Per la prima volta sono state monitorate le acque del lago di Serraia a Baselga di Pinè.

Lo specchio d’acqua in provincia di Trento ha passato il vaglio delle analisi chimiche sulla concentrazione di fosforo e azoto nelle sue acque. Tutti i 5 punti campionati (4 sul lago di Serraia e uno sul torrente Fos Grant) hanno mostrato risultati entro i limiti di legge. Leggermente diverso – sottolinea Legambiente – è stato il riscontro delle tradizionali analisi microbiologiche, per cui 4 punti su 5 si sono attestati al di sotto dei limiti imposti dalla legge sulla qualità delle acque per la balneazione. L’unico punto critico è risultato quello campionato sul torrente Fos Grant.

Lo stato ecologico del rio Silla, unico emissario del lago di Serraia, classificato “scarso” dall’Appa, è causato anche dall’inquinamento microbiologico e da nutrienti (Ptot, Ntot e COD) che deriva dai reflui civili e dallo sfioratore del depuratore, ossia l’infrastruttura che collega le acque reflue con l’ambiente circostante e che, proprio in occasione di forti piogge, potrebbe contribuire al riversamento di acque non depurate.

“I parziali risultati positivi che abbiamo riscontrato sulle acque del Serraia ci indicano come gli eventi meteorologici degli ultimi mesi, in particolare le forti piogge che hanno interessato la zona, possano essere solo un viatico temporaneo per il buono stato di salute del lago”, dichiara Mirko Laurenti, portavoce di Goletta dei Laghi di Legambiente. “Le criticità, per lo più causate dalla pressione antropica, quali in particolare i prelievi d’acqua dal lago e l’attività agricola, permangono, e potrebbero – nei periodi di scarse precipitazioni – ridurre la capacità del lago di autodepurarsi. Continueremo pertanto a monitorare le condizioni del lago di Serraia, anche sul fronte delle possibili soluzioni basate sulla natura che possono rafforzare la sua naturale capacità di offrire servizi ecosistemici”.

A conferma del particolare periodo di forti piogge che hanno interessato la zona della provincia di Trento, i dati forniti da Meteotrentino, che rivelano come nel primo semestre del 2024 siano cadute sul bacino imbrifero del Serraia precipitazioni più che doppie rispetto alla media dei 30 anni precedenti. L’eccezionalità di questi eventi metereologici ha causato sia una intensità inusuale di dilavamenti come pure portate fuori dal comune delle acque superficiali e delle falde sotterranee, accelerando i tempi di ricambio del Lago di Serraia.

“Le criticità del lago di Serraia hanno origini lontane e ad oggi non c’è stato alcun intervento decisivo per ridurre l’apporto di nutrienti causati da fognature non adeguate, scarichi e dilavamenti non depurati di origine agricola e zootecnica e per diminuire i volumi e i tempi dei prelievi d’acqua per uso idroelettrico, che interferiscono con il ricambio naturale dell’acqua del bacino”, dichiarano Marino Cofler di Legambiente Trento e Fulvio Mattivi del Comitato dei Laghi. “Si devono perciò mettere in atto azioni di riqualificazione del lago con la rinaturalizzazione delle sponde, bisogna prevedere inoltre altre zone lungo il lago che siano dedicate alla fitodepurazione, rimuovendo così il carico di azoto e fosforo presente nelle acque del bacino. E infine si deve mettere un limite rigoroso ai prelievi di acqua per uso idroelettrico, in modo da consentire al rio Silla di avere una portata adeguata, che permetta al lago un ricambio naturale d’acqua”.

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