“Nutrire il pianeta, energia per la vita” è un’occasione per proporre soluzioni ai problemi della fame e dell’inquinamento. i tre centri operativi della Fem possono fornire al mondo indicazioni e strade da percorrere
E’ di qualche settimana fa la notizia rimasta nell’ombra mediatica che Franz Fischler, austriaco, commissario europeo all’agricoltura dal 1995 al 2004 e buon conoscitore del Trentino, ha ricevuto dall’Unione europea l’incarico di presiedere il comitato strategico per il programma scientifico UE Expo 2015.
Un gruppo di rappresentanti istituzionali (IFAD, OCSE, ma anche privati), studiosi di diverse discipline (economia, ecologia, nutrizione, medicina, ingegneria) e istituzioni scientifiche di tutta Europa assemblati con l’obbiettivo di accompagnare Expo prima e dopo l’evento.
“La mia idea è che i programmi di ricerca lanciati a Expo continuino anche dopo, in modo che la manifestazione sia vista ex post come il punto iniziale di una nuovo paradigma di ricerca sui temi del cibo e dell’energia”, ha detto Fischler a chi lo interpellava per conoscere nei dettagli il suo piano di lavoro.
Nell’intervista ha affermato che “la ricerca scientifica è libera per definizione, ha la sua agenda, ma è giusto attendersi che prenda in carico questioni sollevate dalla società”. Fischler intende dunque adottare un atteggiamento pragmatico aderente al logo dell’esposizione mondiale che si terrà a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre 2015.
Un punto di vista ben diverso da quello di coloro che dall’Expo si attendono solo ritorni di immagine conseguenti alla presentazione all’interno degli spazi predisposti dei migliori prodotti agricoli nazionali e delle singole regioni.
Per quanto riguarda il Trentino, siamo a metà aprile, ma non si sa ancora se e come la Provincia di Trento e le varie Organizzazioni di produttori intendano essere presenti all’Expo. Sono in fase di definizione progetti privati o settoriali che però stentano a prendere consistenza. Qualora andassero in porto, rappresenteranno comunque iniziative non unitarie e rappresentative dell’intero territorio trentino ed avranno finalità esclusivamente ostentative.
Nel numero 10 del 9 marzo 2014 di Vita trentina (S. Michele 140 anni dopo) abbiamo sostenuto che la celebrazione dell’anniversario di fondazione dovrebbe essere un’ occasione per verificare la giustezza degli indirizzi di ricerca, istruzione e consulenza. Con la stessa positività di intenti proponiamo ora che sia la Fondazione Edmund Mach (Istituto agrario di S. Michele) ad aprire le porte dei tre Centri operativi (ricerca e innovazione, istruzione e formazione, sperimentazione e trasferimento tecnologico) a quanti nel periodo di durata dell’ Expo vorranno salire da Milano a S. Michele. Per apprendere, non solo dati e risultati già ottenuti e consolidati, ma anche strade percorribili in altri contesti socio economici ed ambientali che compongono il mosaico, tutt’altro che omogeneo, del mondo e della popolazione mondiale.
Tutela del territorio e biodiversità, innovazione nelle tecniche di lavorazione e distribuzione dei prodotti, cooperazione internazionale, cucina e tradizione, eccellenze enogastronomiche e agroalimentari e loro salvaguardia sono tematiche che si diramano dal tema basilare dell’alimentazione.
E’ sufficiente sfogliare i rapporti di attività predisposti dai tre Centri operativi di S. Michele dal 2009 ad oggi per rendersi conto di quanto potrebbero apprendere le delegazioni di tutto il mondo se accettassero l’invito a visitare il complesso FEM per assumere documenti e informazioni.
Se lungo il tragitto o durante il loro soggiorno potranno anche visitare le realtà agricole del Trentino e gustare i suoi prodotti, magari visitando i più significativi centri ortofrutticoli ed enologici della cooperazione trentina, sarà tutto di guadagnato.
Per loro più che per il Trentino
Lascia una recensione