Genitori al lavoro? Una risorsa

Il progetto di formazione dell'Associazione Donne in cooperazione rivolto a responsabili di personale

Punta a valorizzare la genitorialità il progetto “Genitori al lavoro”, promosso dall'Associazione Donne in cooperazione, rivolto ai responsabili delle risorse umane delle cooperative trentine, dai punti vendita alle Casse rurali alle realtà sociali. “Vuole offrire strumenti pratici per un cambiamento culturale sul posto di lavoro – spiega Nadia Martinelli, presidente di Donne in Cooperazione – e sensibilizzare sul passaggio dal concetto di maternità a quello di genitorialità, promuovendola come un valore aggiunto oltre che come valore sociale”. Il progetto parte infatti dal presupposto che chi è genitore può offrire all’azienda in cui lavora una serie di competenze aggiuntive maturate e apprese con la nascita di un figlio. Sono le cosiddette “soft skills” ovvero “competenze trasversali”, che integrano le competenze tecniche e che oggi sono molto ricercate dalle aziende. “Parliamo di capacità di mediazione, di senso di responsabilità, di maggiore attitudine alle relazioni e alla soluzione dei problemi – precisa Martinelli – dall’altra parte, in azienda, ci deve essere un clima culturale che consenta di cogliere queste nuove abilità e una organizzazione del lavoro che crei quel benessere necessario al loro sviluppo”.

Il progetto ha ottenuto un finanziamento provinciale a parziale copertura dei costi ed ha il sostegno della Fondazione don Guetti. Vi hanno già aderito una decina di responsabili del personale su 15 posti disponibili, con l'obiettivo futuro di ampliare il percorso a tutto il mondo della cooperazione. “Il percorso è un mix tra workshop formativi e fasi autogestite di lavoro sul campo – aggiunge Simonetta Fedrizzi, presidente della Commissione pari opportunità e responsabile del progetto – mentre nella fase conclusiva abbiamo previsto anche l’elaborazione di linee guida per la gestione della genitorialità, da tradurre in buone pratiche”. La docente di riferimento sarà Adele Mapelli, consulente e formatrice esperta in Comportamento organizzativo e Diversity management, che durante quattro mezze giornate e due di operatività sul campo indagherà sui bisogni e le esigenze legate alla genitorialità vissuta in modo paritario. “Il corso di formazione consentirà di definire strategie di intervento flessibili ed innovative – aggiunge Nadia Martinelli – per favorire le pari opportunità, agire sui tempi di conciliazione tra lavoro e famiglia secondo un'ottica di inclusione lavorativa e di governance paritaria”.

C’è poi un altro aspetto: “Con questo percorso – dice Marina Castaldo, vicepresidente della Federazione Trentina della Cooperazione – viene favorito lo scambio di pratiche innovative di gestione della genitorialità, sia a livello intercooperativo, sia con altre realtà aziendali. Ciò permette di sviluppare buone pratiche di benessere organizzativo prendendo in considerazione le possibili strategie e i possibili strumenti che consentano di trasformare il rapporto tra genitorialità e lavoro da fattore critico in risorsa”.

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