Lo scrittore e giornalista Dario Colombo, lombardo ma di origini familiari trentine, torna a occuparsi dei profughi trentini in Moravia, Austria e Boemia durante la Prima guerra mondiale. Con l’entrata nel conflitto dell’Italia, il 24 maggio 1915, il Trentino diventò la linea del fronte italo-austriaco e circa 75mila dei suoi abitanti furono costretti a sfollare.
Dopo il romanzo “Boemia”, Colombo ha dato alle stampe “Montagne nere”, pubblicato da Minerva. Colombo lo presenterà venerdì 28 giugno a Rovereto, alla libreria Arcadia di via Felice e Gregorio Fontana, alle ore 19. In questo caso lo scrittore racconta la storia dei trentini una volta tornati a casa, attraverso due personaggi, la maestra Cecilia e il parroco don Vigilio. Una nuova nazionalità, da sudditi dell’Impero austro-ungarico a regnicoli, un territorio devastato per un terzo e paesi da ricostruire. Si calcola che meno della metà della superficie agraria risultava nel 1918 coltivata rispetto all’anteguerra. Erano inoltre andati distrutti 154 caseifici, 130 alberghi e 140 chiese. I campi minati nelle campagne erano 201 e milioni i proiettili sparsi.
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