E’ una delle prime laureate con il programma dell'Università di Trento a sostegno della doppia carriera di studenti-atleti di alto livello
Beatrice Scartezzini è una delle prime campionesse ad essersi laureata con “TOPSport”, il programma di UniTrento a sostegno della dual career di studenti-atleti di alto livello. A primeggiare, infatti, la 24enne valsuganotta di Civezzano, vincitrice di numerosi titoli italiani nel kayak, è abituata. Buon sangue non mente: lo zio Mariano, nell'atletica leggera, ha scritto la storia delle siepi azzurre.
“Un supporto concreto nel conciliare gli impegni sportivi con quelli accademici me l'ha dato il progetto di doppia carriera dell'Università di Trento, nato nel 2011 come primo esempio sul territorio nazionale”, ammette Scartezzini, portacolori del Circolo Nautico Caldonazzo. “Per un'atleta come me, spesso in giro per l'Italia oppure all'estero, è stato utilissimo, visto che – tra i vari benefit – offre sessioni straordinarie di esami (gli stessi degli altri studenti, ndr) per chi non può essere presente alla data dell'appello. Io ho trovato sempre grande disponibilità da parte dei docenti”.
In cosa si è laureata?
“Lo scorso 19 luglio, proprio nel giorno del mio compleanno, mi sono laureata in “Studi storici e filologico-letterari”, uno dei quattro corsi di laurea triennale del Dipartimento di Lettere e Filosofia, con la tesi “L'amore mancato. L'incontro di Dino Buzzati romanziere con la figura femminile”. I miei amici mi avevano suggerito di scriverne una su Buzzati giornalista sportivo (come inviato del “Corriere della Sera”, seguì il Giro d'Italia 1949, ndr), ma io volevo che le due cose – sport ed università – fossero scisse e che non si intrecciassero”.
Da quanti anni era iscritta al programma TOPSport?
“Mi sono iscritta due anni fa, nell'anno accademico 2017/2018. Fino al 2017 non avevo ancora fatto gare internazionali e frequentavo la facoltà di Lettere e Filosofia dell'Ateneo senza prendere parte al programma. Dopo aver partecipato agli Europei di Belgrado – nei quali ho indossato per la prima volta la maglia azzurra, gareggiando nel K2 1000 metri – ed ai Mondiali Under 23 di canoa velocità a Piteşti, in Romania, sono stata ammessa”.
È stato difficile conciliare lo studio con lo sport?
“Sì, ma è tutta questione di organizzazione. Tra le uscite con l'imbarcazione sul lago di Caldonazzo e la palestra, mi alleno 11 volte a settimana, mattina e pomeriggio, eccetto il mercoledì e la domenica, giorno di riposo se non ci sono gare. Quest'anno, oltretutto, ho preso parte a tanti raduni della Nazionale a Sabaudia. Allenarsi dopo una giornata di studio, però, non è facile: i libri, inevitabilmente, tolgono energie mentali”.
Da sportiva e da neolaureata, quali sono i suoi prossimi obiettivi?
“Dopo i Campionati Italiani all'Idroscalo di Milano, l'appuntamento conclusivo della stagione di canoa velocità (nel quale, lo scorso fine settimana, oltre alla medaglia di bronzo individuale nel K1 1000 Senior, ha conquistato l'argento nel K2 200 e un altro bronzo nel K2 500 in coppia con la 21enne Agnese Baroni, ndr), mi concederò qualche giorno di vacanza in Sicilia, prima di tornare all'università. Dal 16 settembre inizierò a pensare al corso di laurea magistrale in “Filologia e critica letteraria”, che ha durata biennale. Chiederò quindi di essere riammessa a “TOPSport”. Ma dovrò ricominciare a disputare gare internazionali, perché mantenere un alto livello agonistico è uno dei requisiti per accedere di nuovo al programma”.
Gli esami per questa campionessa nello sport e nello studio non sono finiti.
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