“Il progetto è sicuramente valido e coinvolge numerose discipline nella direzione di creare cittadini responsabili”
Con le mani nella terra, oltre 500 bambini del plesso delle elementari saranno protagonisti del progetto “Orto-giardino”, promosso dall’Istituto comprensivo e sostenuto dalla giunta comunale di Mori. Un'iniziativa che permette alla didattica di entrare in contatto con con l’agricoltura, e che si inserisce in un intento che è multidisciplinare e si pone diversi obiettivi.
Anzitutto stimolare i ragazzi sotto molteplici aspetti, in particolare educare al gusto e favorire una sana alimentazione, educare al consumo consapevole, alla cittadinanza globale, al risparmio idrico con sistemi di irrigazione efficaci, alla cura e al rispetto dell’ambiente per favorire uno sviluppo sostenibile; riflettere e approfondire sui temi dell’Agenda 2030 dell’Unicef città e comunità sostenibili, su consumi e produzioni responsabili, sull’agire per il clima e la vita sulla Terra. Si favorirà, in generale, lo sviluppo di un pensiero scientifico e la capacità di trovare soluzioni oltre che riflettere su problematiche ecologiche.
“Chiedemmo al Comune di intervenire su alcuni degli spazi del cortile”, spiega la maestra Antonia Tulipano che – ci tiene a specificarlo – si pone come portavoce anche delle tante colleghe che stanno portando avanti un’iniziativa di ampio respiro. “La richiesta di contributo, poi, va nella direzione di attivare, con una valenza almeno triennale, tutto l’indispensabile: parliamo di cassoni, assi di legno per delimitare gli spazi, pitture per decorare alcuni di essi e alcuni attrezzi. Teniamo conto che, nel passato, abbiamo proposto attività di semina, ma solo in vaso, nell’aula di scienze. Qui parte invece un lavoro in quelle che noi definiamo 'classi a cielo aperto'”.
Una prima semina, su 3 metri quadrati, è di grani antichi, che ci sono stati segnalati dalla Fondazione Mach. “Alcune colleghe – spiega ancora l'insegnante – hanno partecipato a corsi a San Michele all’Adige che focalizzavano proprio sull’importanza di colture tradizionali. “In primavera si partirà con alcune semine in vaso, al chiuso, e le piantine saranno successivamente messe in piena terra. Durante tutto il percorso stiamo cercando di fare rete anche con Appa e Azienda sanitaria, per cogliere tutti gli aspetti didattici che possono emergere”.
Le ragazze e i ragazzi saranno invitati parallelamente a riflettere anche sul consumo dei prodotti locali e sull’impatto ambientale che, ad esempio, provoca il consumare frutta prodotta in Paesi lontani. “Abbiamo anche l’idea, coinvolgendo le famiglie, di provare a seminare magari qualche vegetale proveniente dall’estero, cogliendo gli stimoli che ci porteranno i bambini di origine straniera: in tal senso – conclude la maestra Antonia Tulipano – lavoreremo anche sull’integrazione”.
Il contributo assegnato dal Comune è di quasi mille euro e l’assessore all’istruzione, Filippo Mura, spiega i motivi dell’adesione: “Il progetto è sicuramente valido e coinvolge numerose discipline. Oltre a essere caratterizzato dall’apprendimento di qualche rudimento di agricoltura – spiega – potrà infatti avere evidenti ricadute anche sul piano delle conoscenze scientifiche, ma anche nella direzione di creare cittadini responsabili, che possano ben capire quanta energia, impegno, quante risorse idriche servono per far nascere ciò che poi si mangia. Capiranno anche quanto sia rilevante far viaggiare le merci o, al contrario, utilizzare quelle che vengono prodotte sul proprio territorio. Si tratta di una prima esperienza a cui inviamo i nostri auguri. Attendiamo di confrontarci, alla fine del percorso, e di poter rilanciare l’iniziativa anche in futuro”.
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