Ha già uno sguardo avanti “Strenna Trentina 2019”, che ad ogni fine novembre è la prima “sentinella” che ci avvisa dell’arrivo del nuovo anno.
Lo fa con il suo menù “ricco di un centinaio di piatti diversi” – come si legge nella presentazione – alcuni dei quali sono dedicati appunto agli eventi che si annunciano per il prossimo anno. Il primo è il 60° anniversario della costituzione della Società Autostrada del Brennero il 20 febbraio 1959 al quale è dedicata anche l’immagine di copertina di “Strenna”: la rievocazione storica dei passaggi dell’importante realtà regionale si conclude anche con l’indicazione delle prospettive future.
Fra gli anniversari ricordati da don Armando Costa, spicca quello della nascita nel 1799 in Primiero di Luigi Negrelli, lo studioso diventato cittadino del mondo noto per il progetto sul Canale di Suez e raccontato nell’articolo biografico di Walter Taufer.
Altri “Medaglioni” contrappuntano le pagine della Strenna dedicato a personaggi lontani nel tempo (come Luigi Menapace che chiese il Nobel per Riccardo Bacchelli oppure Bernardo Clesio, rievocato per il suo lavoro sottile nell’elezione di Carlo I re di Spagna) oppure a protagonisti della storia recente della nostra terra, da poco scomparsi: da padre Fabrizio Forti, cappellano delle carceri, al fotoreporter Dino Panato, a padre Andrea Bortolameotti, missionario morto in Brasile con fama di santità.
La redazione, guidata dal presidente Marco Zeni, dedica attenzione al centenario ormai concluso della prima guerra mondiale con alcune riflessioni, anche critiche, che recuperano quanto emerso in questi quattro anni.
Tema costante è quello dell’emigrazione e dell’immigrazione, narrato attraverso alcune vicende valligiane o familiari, così come l’attenzione costante allo spirito della cooperazione trentina.
Sarebbe ingiusto svelare agli affezionati lettori che attendono la “Strenna” in edicola come un regalo le chicche storiche riservate da quest’edizione: va lasciato il piacere della scoperta.
Due ambiti affrontati con una prospettiva futura sono quelli dedicati alla Chiesa trentina impegnata nel riassetto dell’organizzazione pastorale e allo sport di casa nostra con una rassegna di promesse che potrebbe riportare in alto le nostre discipline sportive.
Di rilievo anche le riflessioni del prof. Andrea Zanotti in merito alla cultura della montagna che merita di essere raccontata “dall’interno” attraverso la ripresa delle sue voci significative. Completano anche quest’edizione una selezione di poesie in dialetto trentino e un album a colori dell’Adunata nazionale degli Alpini.
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