Kezich: “Da anni lavoriamo sui temi legati al Carnevale in Europa”
“Con queste due sale dedicate ai riti annuali e ai carnevali trentini colmiamo una lacuna del percorso museale. E’ un tema sul quale lavoriamo da anni e che in Trentino è ricco di ritualità che affondano nella notte dei tempi”. Così Giovanni Kezich, direttore del Museo degli Usi e costumi della gente trentina, che quest’anno compie cinquant’anni di fondazione, a proposito dei nuovi allestimenti aperti da giovedì 8 febbraio nella sede di San Michele all’Adige, sede del museo.
Attraverso oggetti, maschere e costumi che fanno parte delle collezioni del museo sono documentate le mascherate invernali, da quella di Valda per passare alla Valfloriana, da Coredo alla val dei Mocheni fino a Varignano. I cicli dell’anno, le ritualità, da S.Martino a Santa Lucia e S.Nicolò, si dipanano lungo il percorso. E poi diverse decine di statuine, in gesso, rappresentazione tridimensionale di foto in 3D scattate a maschere viventi, dai “lachè” di Romeno ai “marascon” di Fassa, creano un grande diorama etnografico, in un’atmosfera soffusa e coinvolgente.
Non manca la parte cinematografica con i documentari di Michele Trentini, responsabile dell’Archivio provinciale della tradizione orale (Apto), che, tra l’altro, sono in vendita, tutti e 38, suddivisi in 8 Dvd, anche al Royal anthropological institute of Great Britain and Ireland di Londra, prestigiosa istituzione accademica in campo antropologico. Il museo di San Michele si rinnova.
Fondato da Giuseppe Sebesta, madre trentina, padre boemo, personalità eccentrica, scienziato eclettico, etnografo, documentarista, scrittore, artista, chimico di formazione che dello studio delle tradizioni popolari contadine e dell’ “ostensione” della sua materialità, dai mulini alle segherie, dagli aratri alle falci, ha fatto la stella polare di una vita, ora aggiunge un tassello, si arricchisce. Da tempo il museo si è specializzato nello studio dei tanti carnevali, che fanno parte delle tradizioni popolari europee dentro quel contenitore che è il progetto Carnival King of Europe. E alla festa parteciperanno i protagonisti, i figuranti dei carnevali più antichi e misteriosi del Trentino, dagli scampanatori di San Martino, in quel di Predazzo, ai “diaoi” di Pozza di Fassa, dalle maschere della Valfloriana ai “koskrotn” mocheni . “Grazie anche al loro contributo, come di molti altri – sottolinea il direttore – abbiamo potuto allestire queste nuove sale che mancavano alla nostra proposta museale”.
Pa.Pi.
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