A Trento la mamma Luciana: “Qui siano ricordate tutte le vittime del terrorismo”
Ha ricordato Giulio Regeni, il giovane ricercatore della cui morte, in Egitto, due anni fa, si cercano ancora i responsabili e ha poi rivolto un appello alle istituzioni europee perché istituiscano una Giornata contro il terrorismo. “Per empatia verso le vittime – ha detto – ma anche verso l’Europa, che in molti sentono lontana”. Luciana Milani è la madre di Valeria Solesin, la sociologa veneziana che ha studiato all’università di Trento ed è stata uccisa dai terroristi jihadisti al Bataclan di Parigi, il 13 novembre 2015, insieme ad una novantina di persone.
Luciana Milani era lunedì scorso (29 gennaio) a Trento per partecipare alla giornata (promossa in collaborazione tra l’ateneo trentino, l’università di Parigi 1 Pantheon Sorbonne e la Ca’ Foscari di Venezia) in ricordo di sua figlia che si era laureata a Sociologia con una tesi sul lavoro al femminile e aveva poi proseguito gli studi alla Sorbona di Parigi. In sua memoria si è svolto un seminario scientifico sui temi affrontati dalla studentessa nel corso di una vita troppo breve, spezzata a soli 28 anni, ed è stato consegnato il premio che porta il suo nome alla ricercatrice Enrica Maria Martino che degli argomenti oggetto di studio di Valeria Solesin ha trattato nella tesi di dottorato.
Ma il momento più toccante è stato l’intitolazione di una piazzetta a Valeria Solesin “sociologa. 1987-2015. Vittima del terrorismo”, riporta la targa, nello spazio antistante lo studentato Mayer di via Lampi (traversa di corso Buonarroti) che “verrà aperto tra 3-4 mesi”, ha detto Alberto Molinari, presidente dell’Opera universitaria, dopo che nel dicembre scorso un guasto all’impianto idraulico ne ha causato l’allagamento posticipandone così l’inaugurazione.
“Vorrei che in questo luogo – ha sottolineato Luciana Milani – fossero ricordate tutte le vittime del terrorismo”. In precedenza, Paolo Collini, rettore dell’università, aveva sottolineato che “affrontare scientificamente i temi che Valeria ha studiato è il miglior modo per ricordare una giovane curiosa, ricercatrice intraprendente che in città aveva intessuto diverse relazioni”. Dal canto suo, il sindaco Alessandro Andreatta ha ricordato che “in Europa i morti per terrorismo sono stati 147 nel 2015 e 238 l’anno dopo. In mezzo a tutte queste croci, quella di Valeria ha un posto particolare. Ce l’ha per i giovani, che in lei hanno visto una possibile amica e insieme un modello, quello della studentessa brillante, della cittadina del mondo, sensibile e socialmente impegnata”.
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