Esposte le opere degli scultori premiati al Simposio internazionale del Tesino
È stata inaugurata venerdì 12 gennaio a Palazzo Roccabruna a Trento l’ultima edizione di “Luci e ombre del legno”, la mostra itinerante che da dodici anni presenta, in Trentino ma anche in diverse sedi emiliane, romagnole e toscane, il meglio del simposio internazionale di scultura in legno che tutte le estati si tiene in Tesino. Essa si compone di ventuno opere – figure umane o fantastiche – che con note di forte intensità plastica raccontano l’immaginario artistico degli scultori.
Sono tre gli artisti premiati l’estate scorsa, che espongono le loro opere. Il vincitore è Alessandro Pretto di Valdastico (Vicenza), autodidatta di assoluto talento e maestria. Le sue opere rappresentano la profonda ferita dovuta alla separazione tra l’Uomo e il Pianeta che abita: figure maschili e femminili, rese con maestria tecnica morbide e sinuose, ma dilaniate nel corpo, ferite non solo nel fisico ma anche nello spirito. Per Lara Steffe di Moena, già allieva e ora docente del Liceo artistico di Pozza, il senso della vita è il tema costante di riflessione, ben conscia che, come la volpe ha insegnato al Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry e a tutti noi, “non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”. Terzo premio Aldo Pallaro di Piobino Dese (Padova), scultore dalla tecnica sopraffina, con una ricerca certosina che vola ben oltre l’arte applicata, tale da far entrare in gioco la luce e lo spazio ed esaltare le peculiarità del legno. Un riconoscimento è pure stato assegnato al giovane iraniano Soheyl Bastami. Ad essi si affianca, come tradizione, un maestro di affermata reputazione. Per quest’edizione la scelta è caduta su Paul Dë Doss – Moroder, di Ortisei, uno dei più rappresentativi scultori regionali del ‘900, noto anche al grande pubblico cittadino in quanto autore della nuova Via Crucis della cattedrale. Le sue sculture sono un accorato canto al mondo che ci circonda: all’uomo, alle sue tragedie, alle sue speranze.
La mostra, ad ingresso libero, è aperta fino all'8 febbraio i quattro giorni centrali della settimana dalle 9 alle 12, martedì e mercoledì anche 14-17, giovedì e venerdì anche 14-20; poi il sabato dalle 17 alle 20. Verrà poi ri-allestita a Scarperia (FI), Vernio (PO), Dozza (BO), Bertinoro (FC), Borgo Valsugana e infine a Livo: anche in questa edizione 2018 svolgendo cioè una concretissima azione di promozione del Trentino e rappresentando un’iniziativa preziosa per la valorizzazione di un artigianato ligneo che nei suoi esiti di punta assume il profilo di una vera e propria esplorazione artistica alla ricerca dell’intimo rapporto fra uomo, natura e territorio.
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