È il liceo classico Prati a inaugurare gli eventi che, nel corso del 2018, saranno dedicati a “Il nome della rosa” di Umberto Eco.
Selezionato dai lettori trentini l'anno scorso nell'ambito dell'iniziativa “Un libro, una città”, il romanzo è infatti tra i protagonisti, venerdì 12 gennaio, della quarta edizione della “Notte del Liceo classico”. L'appuntamento è appunto al “Prati”, in via Santissima Trinità a Trento, dalle 19.30, nell'aula d'arte al secondo piano.
L'evento di venerdì sera è il frutto del lavoro di sei ragazzi dell'istituto – Arianna Fontanari, Leonardo Rossi, Margherita Russo, Patrizia Cadonna, Ilaria Pinamonti e Francesco Tasin – che hanno dedicato al romanzo di Eco il loro periodo di alternanza scuola-lavoro. Il risultato di questo corpo a corpo con “Il nome della rosa” è “Vietato leggere (e meglio non ridere)”, conversazione sul romanzo con letture selezionate dagli stessi studenti, che sono stati guidati dal bibliotecario Paolo D. Malvinni.
Le letture saranno introdotte dalla proiezione di scene selezionate dal film “Il nome della rosa” di Jean-Jacques Annaud (1986), a cura del professor Pulvirenti. Nel corridoio che porta all'aula d'arte sarà inoltre allestita una mostra di citazioni tratte dal romanzo scelte dagli studenti della 5 E e dalla professoressa Abbate.
Il progetto di alternanza scuola-lavoro che si è svolto in biblioteca comunale ha dato modo agli studenti di selezionare argomenti e letture e di avviare una riflessione sui temi e sulle figure del romanzo: Adso, giovane benedettino con cui è facile identificarsi, nella vicenda affronta e interpreta questioni cruciali come quelle dell'apprendimento, dell'innamoramento e della nostalgia; Guglielmo, l'investigatore in cerca della verità dei fatti, visto da alcuni ragazzi come personalità dall'atteggiamento saccente; e ancora Guglielmo e padre Jorge, con il suo veto di leggere “certi” libri e il suggerimento di non ridere, che danno il provocatorio titolo all'intervento.
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