Guarnieri e Sottsass, in mostra a Venezia (e Trento)

Riccardo Guarneri (Firenze, 1933) non è molto noto al grande pubblico ma per chi si interessa di pittura contemporanea è un sicuro punto di riferimento. La sua ricerca parte dall'Astrattismo geometrico e dall'Informale collocandosi negli ambiti della pittura aniconica e della pittura analitica. Già dagli anni Sessanta comincia ad interessarsi dei problemi della luce in relazione al colore ed a quelli inerenti la percezione visuale elaborando quadri chiarissimi con superfici trattate a grafite. “La linea non è più scrittura né contorno, ma scansione … Guarneri opera su un piano di analisi del bianco generatore di luminosità” (Fagone). Colori puri dati con leggerezza si sgranano fino alla consunzione, campiture dall'alto, archi di cerchio, gradazioni di angoli acuti inseguono la perfezione di una linea nello spazio. Dei pittori analitici Riccardo Guarneri rimane il “poeta" assoluto in quanto a rarefazione dei mezzi di cui si serve la pittura.

Christine Macel, direttrice della 57a Biennale di Venezia, l‘Esposizione Internazionale d'Arte intitolata “Viva arte viva”, inaugurata sabato scorso (e aperta fino al 26 novembre) l’ha voluto fra gli artisti internazionali espressione di quella arte “viva” che dà l'euforico titolo a tutta la manifestazione. Un premio e un riconoscimento alla carriera, a sottolineare la coerenza delle sue scelte nel corso di una lunga vita di lavoro, connotata dal silenzio e dalla sensazione di vera e propria poesia del colore che i suoi quadri richiamano, a fronte della spettacolarizzazione e del gigantismo così spesso “caciaroni” di tanta arte contemporanea.

Di Guarnieri a Trento si conservano tre opere che, almeno fino all’inizio di luglio, è possibile ammirare nella vetrina della Enoteca Grado 12 in largo Carducci, grazie all’Associazione Culturale Dodecaedro e al sempre generoso e accorto Nicola Loizzo. Tre cartoni da vino realizzati nel 2004, anno in cui, proprio a Grado 12, si dette inizio ad un ciclo di mostre sull'Astrazione in Italia. Sono di quelli che il Maestro stesso definiva, quasi con autoironia, “quadri a lento consumo”: opere dove il colore, tenue, è carico di emozione e organizzato in ritmi strutturali calibrati, velature cromatiche composte con la magia dell'allusione, della sorpresa, della scoperta.

Fanno compagnia ai cartoni dell'artista fiorentino due bellissimi posacenere di Ettore Sottsass jr. in ceramica smaltata "Yantra 38 ashtray", creati nel 1969 per Ceramica Toscana nei colori del blu e del bianco, una bottiglia ed un vaso ed infine una lampada a sospensione degli stessi anni a dischi policromi in vetro di Murano di Gino Vistosi, in dialogo con la pittura. Ricordiamo che a Venezia presso la Fondazione Cini all'isola di San Giorgio sarà possibile visitare la mostra dei vetri incredibili di Sottsass fino al 30 luglio. Se si va a Venezia, ad esempio per visitare la Biennale, è un’occasione da non perdere.

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