I nuovi abbonamenti già a inizio 1978 sono un migliaio e il bilancio passa dal pareggio all’utile
Domenica 28 novembre 1976 al Cinema Dolomiti di Trento “Vita Trentina festeggia mezzo secolo di vita”. La relazione è affidata a don Giorgio Cristofolini, direttore del settimanale diocesano di Bolzano “Il Segno”. Mons. Gottardi consegna la medaglia d’oro di S. Vigilio a Vita Trentina “per il fedele servizio reso alla comunità diocesana”.
Col gennaio 1977 cambia la ditta che cura la fotocomposizione di Vt. Ora è la Elios di Gianni Forti e Marilinda Ceschini. Si notano subito caratteri diversi e una nuova impaginazione. Si inaugura anche una pagina completamente dedicata a radio e tv. La Rai ha ancora solo la Rete Uno e la Rete Due; poi c’è Tv Capodistria e Tv Svizzera; Radio Rai e Radio Dolomiti. A fianco della rubrica il romanzo a puntate e l’Angolo dei Ragazzi. Ritorna così il vecchio paginone centrale.
In giugno fa la sua comparsa un’altra rubrica che diventerà storica: “Osservatorio”. E’ curata da don Dante Clauser, ma non è firmata ed è ospitata nella pagina di Dialogo Aperto. E’ diversa dall’Osservatorio del passato, che esisteva all’epoca di Delugan e che si occupava di temi diversissimi ed aveva dimensioni le più varie. Questa di don Dante, che da poco è diventato il prete degli emarginati, è molto breve e pregnante, com’è nello stile del prete, famoso anche per le sue prediche in San Pietro, altrettanto brevi e incisive. Gli argomenti sono i più vari: il più delle volte sono flash su stereotipi e vizi della nostra società, altre volte pillole di saggezza o di Vangelo.
Parte anche una delle inchieste più lunghe della storia di Vt, dedicata alle bande musicali del Trentino (comincia Marco Bridi, continuerà Fulvio Gardumi fino al giugno 1978).
Nell’angolo dei ragazzi compare la prima striscia a fumetti di Fulvio Bernardini (Fulber), altra presenza che diventerà storica su Vt. All’epoca Fulvio è ancora un ragazzino, con una grande passione per i fumetti. Diventerà sempre più abile e si farà conoscere anche fuori dal Trentino, in Italia e all’estero.
La Pagina della Televisione viene spostata in penultima e compare la rubrica ‘Moviola’, recensioni di film a cura del Centro comunicazioni sociali, diretto da don Lucio Depretto. Parte a puntate la vita di “Giovanni Ciderer un vescovo con gli scarponi” di Aldo Cervi Valli (pseudonimo di Carlo Vivaldelli): la grafia ‘Ciderer’ al posto di quella ufficiale ‘Tschiderer’ è voluta, per sottolineare l’origine romancia (ladina) del cognome del vescovo altoatesino che verrà beatificato da Giovanni Paolo II nella sua visita a Trento del 1995.
La rubrica sportiva cambia titolo e autore: ora si chiama “Punto Sport” e la cura Francesco Trettel, giornalista del Gazzettino e poi dell’ufficio stampa della Provincia. Parte una nuova rubrica di recensioni, curata da Mauro Neri.
Nel frattempo Vt fa anche formazione sul tema del corretto uso dei mass media con una serie di servizi di Zita Lorenzi (oltre 20 puntate).
I nuovi abbonamenti già a inizio 1978 sono un migliaio e il bilancio passa dal pareggio all’utile di esercizio (a fine 1977 oltre 13 milioni di lire).
Il 5 febbraio 1978 compare una nuova rubrica in prima pagina: “La lanterna di Diogene”. Non è firmata ma è scritta da Cristelli. Da questo momento comparirà in ogni numero. E’ una rubrica di tono più leggero rispetto agli articoli di fondo, spesso ironica o pungente, legata a fatti di attualità o ad aspetti curiosi della realtà quotidiana. Il nome alla rubrica deriva dalla celebre risposta che il filosofo greco dava a chi gli chiedeva perché girasse con una lanterna accesa in pieno giorno: “Cerco l’uomo”. E la ricerca dell’Uomo è il leitmotiv di questi brevi pezzi di prima pagina, che spesso creeranno reazioni irate e indignate, soprattutto quelli in cui l’ironia è più pungente.
Il 4 ottobre 1978 la sede di Vt è fatta oggetto di un attentato incendiario da parte di una sedicente “Ronda proletaria”.
L’attenzione di Vt alla periferia e alle valli cresce continuamente, come dimostra un’inchiesta di 12 puntate sui comuni del Chiese curata da Enzo Filosi.
Tra le nuove collaborazioni c’è quella di Guido Merzliak, che commenta i Fatti di Pombeni con vignette satiriche. Parte una nuova pagina dedicata alla scuola, curata da Mauro Neri. Sulla quale compare una rubrica innovativa: “Imparare il tedesco con Vita Trentina”, una storia a fumetti a puntate, dal titolo “Hallo, Kinder!” (poi diventerà un libro).
Il 17 settembre 1979 Vita Trentina si trasferisce nella nuova sede di via S. Giovanni Bosco 5. Il trasloco è anticipato sui tempi previsti perché il venerdì precedente un incendio scoppiato nello stanzino degli attrezzi per le pulizie aveva distrutto parte del corridoio della sede di via Torre Vanga, causando danni per una decina di milioni e bruciando raccolte di Vt dal 1964 al 1979. La causa probabile dell’incendio è un cortocircuito.
Il costo dell’abbonamento sale a 12 mila lire. Aumenta il numero delle pagine (sempre più spesso 28), dei servizi, delle inchieste e degli inserti. Aumenta ancora il numero degli abbonamenti (quasi mille in più del 1978: dal 1975 si registrano saldi attivi ogni anno rispetto al precedente).
(6. continua)
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