Lavis, vocazione agricola e industriale

Nel Medioevo era citato come villa del ponte dell’Avisio o villa di Avisio. Il toponimo ripete il nome del torrente. In quanto ad Avisio nel dialetto è Véis, o Ves o anche Vis. In tedesco si scriveva Evis e Eveis. Deriva dalla voce gallica abjsio o apjsio, “corso d’acqua”.

Lavis è documentato dall’845 quando esisteva un castello sul Dos Pristòl o Castél. Il ponte sull’Avisio è stato costruito nel 1202. Dall’Avisio veniva fluitato il legname delle sue valli. Nel 1886 veniva completata la serra di S. Giorgio eretta per proteggere il paese dalle alluvioni.

Lavis ha tre frazioni: Nave S. Felice, Pressano e Sorni. E’ centro agricolo importante. La collina è una distesa di vigneti e masi sparsi. La piana è coltivata a frutteti. L’industria è la risorsa primaria: manifatture, marmi, legname e imballaggi, materie plastiche, ma anche artigianato del ferro, elettronica, arte tipografica.

Lo stemma antico è stato riconosciuto il 9 agosto 1929 e simboleggia l’unione delle Comunità di Lavis. Pressano e Consorti. È troncato. Sopra di azzurro e sotto di rosso. Dominano il tutto tre verghe d’oro legate da un nastro d’argento. Gli ornamenti esteriori sono la corona murale di Comune, usata però con le pusterle arcate d’oro di Borgata, quale era stata in passato.

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