La premio Nobel Karman: “Oltre 30.000 bambini morti in Palestina”

Nella foto, Tawakkol Karman

“Conduco una battaglia per far sì che i bambini in tutto il mondo possano crescere in un mondo che non sia dominato dalla povertà, dall’ingiustizia, dalla guerra”. Lo ha detto Tawakkol Karman, premio Nobel per la pace 2011, al Festival dell’economia di Trento. “Ne consegue che tutti i bambini devono avere pieno diritto alla scuola, alla salute, all’accesso ai servizi di base, come l’acqua potabile, l’elettricità e così via. A questi si aggiungono le vittime delle guerre. Dobbiamo far sì che i crimini non restino impuniti. Porgo i complimenti alla Corte penale internazionale per le recenti richieste di mandati di arresto per i crimini di guerra commessi in Palestina, dove sono morti oltre 30.000 bambini. Dobbiamo fermare le guerre, sia che siano combattute dagli eserciti regolari che dalle milizie. Ma per fare questo bisognerebbe affrontare il problema alla radice, prevenendo le guerre e impedendo ai dittatori di accedere al potere. Bisogna anche fermare le occupazioni di paesi da parte di altri paesi”.

Con Karman ha parlato anche padre Enzo Fortunato, portavoce della Basilica papale di San Pietro e organizzatore di una grande giornata mondiale per i bambini, che si terrà sabato a Roma. “È venuta meno – ha detto – la capacità di fare memoria. Oggi i bambini nascono per essere le prime vittime della guerra. La domanda che il Papa pone è: che futuro vogliamo dare ai bambini, ai nostri figli? Circa un bambino su 3 vive un condizioni di bisogno. 385 milioni in estrema povertà, con meno di due dollari. Poi c’è il tema della denatalità. Ogni anno l’Italia perde l’equivalente di una città di 200.000 persone. Al tempo stesso le migrazioni sono una forma drammatica e silenziosa di protesta verso i paesi più industrializzati. Dobbiamo essere capaci di fare scelte importanti per il paese e per l’Europa”.

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