L'opera Le ultime sette parole di Cristo sulla Croce eseguita nella Chiesa del Santissimo dal Quartetto d'archi dell’Ensemble Zandonai

Un appuntamento musicale fortemente legato alla Quaresima, al Venerdì Santo in particolare, quello proposto dallo Stat, lo Studio Teologico Accademico di Trento, in occasione del Convegno Biblico “…per colui che è morto e risorto. La speranza della Croce: stile del cristiano”.

In collaborazione con la Stagione concertistica 2016 dell’Ensemble Zandonai Orchestra da camera di Trento, lunedì 29 febbraio alle 20,30 sarà eseguita nella Chiesa del Santissimo Sacramento l’opera di Haydn Die sieben letzen Worte unseres Erlösers am Kreuze, Le sette ultime parole nel nostro Salvatore sulla Croce.

L’opera venne commissionata nel 1785 a Joseph Haydn da un canonico della Cattedrale di Cadice, in Andalusia, come lavoro orchestrale da eseguirsi nel contesto della Settimana Santa. Al tempo Haydn aveva 53 anni ed era già conosciuto in tutta Europa. Il risultato fu la composizione di Sette sonate con un’introduzione ed al fine un terremoto, che servirono da commento ai sermoni del vescovo e vennero eseguite molto probabilmente il venerdì santo del 1787 nella chiesa sotterranea di Santa Cueva.

Una composizione non semplice: non si trattava di “raccontare” la passione di Gesù. Ma di restituire, in qualche modo, gli ultimi atti, quelli più intimi e confidenziali prima della morte. Haydn ha messo in musica le ultime parole, quelle che segnano il distacco, la separazione; le parole che ci riconsegnano integra l’immagine, il pensiero, di Gesù il Cristo che sta per morire. Haydn pubblicò simultaneamente la versione orchestrale e la versione per quartetto d’archi, quella proposta in questa occasione ed anche la più eseguita e universalmente più conosciuta sulle Sette ultime parole di Cristo in Croce.

A proporla il Quartetto dell’Ensemble Zandonai Orchestra da Camera di Trento con i violini Giancarlo Guarino e Andrea Ferroni, Luca Martini alla viola e Margherita Guarino al violoncello