Merano – Ha fatto rientro in Alto Adige lunedì scorso la delegazione del Pozzo di Giacobbe – Jakobsbrunnen che per due settimane ha percorso le vie di alcuni Paesi dell’Africa occidentale. Scopo principale (oltre agli aspetti formativi) sostenere le relazioni di amicizia e cooperazione con i partner locali al fine di elaborare nuove idee e nuovi progetti. Il gruppo, tra cui alcuni giovani (tutti scout), è stato in Niger, Benin, Togo e Burkina Faso. Tra le realizzazioni visitate la perforazione che dà acqua potabile al villaggio di Imasgo, in Burkina Faso (gestita da un gruppo di donne), e il progetto di raccolta differenziata dei rifiuti in Benin che ora, dato l’interesse suscitato, potrà essere esteso ad altri Paesi dell’area, come il Burkina Faso.
Diversi gli incontri di scambio e condivisione con altri gruppi scout. In particolare in Benin e Burkina, dove gli esploratori contribuiscono allo sviluppo dei propri Paesi, e in Togo dove sono attivi nella promozione della comunicazione tra le diverse culture con i “messaggeri della pace”.
Col sostegno del Pozzo di Giacobbe e della Provincia di Bolzano, nell’ambito del dialogo interculturale tra cristiani e musulmani, si tiene questa settimana tra Ouagadougou e Dori (Burkina Faso) uno stage nazionale di formazione per i giovani che si conclude sabato con una conferenza-dibattito alla presenza dei rappresentanti dell’islam e delle confessioni cristiane. Un’iniziativa significativa realizzata alla vigilia della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.
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