“Strumento di promozione delle arti e delle scienze, luogo d’incontro per un fruttuoso dialogo interreligioso e culturale”
San Paolo, nel rivolgersi al suo collaboratore Timoteo, verso il 63 d.C., gli chiedeva di portargli il mantello da viaggio e “i libri, soprattutto le pergamene” (2 Tm 4,13); l’apostolo non specifica il contenuto, ma mostra come i testi siano importanti. Del resto, Dio stesso ha voluto lasciarci la sua Parola non soltanto vissuta nella comunità attraverso i secoli, ma anche in fogli scritti. I cristiani hanno manifestato l’amore alla Sacra Scrittura già nell’antichità con la cura nelle sue edizioni oltre alle raccolte dei testi patristici; successivamente i monasteri provvidero alla conservazione anche di scritti degli autori pagani. In tutti i continenti molto deve agli annunciatori del Vangelo la promozione della cultura, così come il Trentino è debitore a tanti sacerdoti che hanno sostenuto sia l’istruzione popolare che la ricerca e il costituirsi di archivi e di raccolte di manoscritti e stampati.
Enorme è infatti il patrimonio archivistico delle nostre comunità ecclesiali. In questa tradizione, quando nel 1997 si decise di vendere il Seminario Minore, si stabilì, tra i progetti, che fosse costruita “una nuova biblioteca”. Tale auspicio domandò anzitutto lo studio per poter utilizzare qualche edificio esistente, quindi l’elaborazione di vari nuovi progetti tenendo conto della funzionalità e dei costi, dell’impatto ambientale e del servizio alla Città tutta intera, delle finalità innovative e di quanto già esiste. Furono così coinvolti tecnici esterni e Consigli diocesani, in un percorso di riflessione e di crescita, che porta oggi all’apertura del Vigilianum, con il triplice scopo di essere luogo di incontro e di formazione per scuole, studenti e ricercatori del vero; casa che permette di conoscere meglio la storia, maestra di vita; spazio che offre quanto da varie biblioteche ecclesiastiche è riunito per consultazione e lettura.
Il desiderio dell’uomo è sempre stato quello di fissare su roccia, legno, papiro, pergamena, carta e altri strumenti il frutto del suo sentire, del suo cercare, delle scoperte fatte. Dallo studio di queste fonti possono derivare molteplici benefici: la verità diventa regola di vita, la sapienza accresce l’umiltà e gli uomini, anzitutto in questa nostra società multiculturale e plurireligiosa, trovano più agevolmente la via della concordia, quanto più conoscono la storia e la realtà dell’altro.
Per tale fine l’Arcidiocesi di Trento ha voluto questo Polo Culturale, come gesto di carità intellettuale, curando al massimo anche gli aspetti ecologici nella costruzione stessa, predisponendo possibili futuri sviluppi.
Vi si affianca una Fondazione, aperta a quanti volessero contribuire, così come saranno ben considerate proposte di depositi e donazioni librarie ed archivistiche.
Nella convinzione di rendere un servizio all’Annuncio, riconosco che il merito di quest’opera va a collaboratori e collaboratrici della Curia Diocesana, ai consiglieri ed esperti che ci hanno assistito, alle maestranze e alla Provincia Autonoma di Trento che ha sostenuto buona parte delle spese. Mi auguro che il Signore continui ad assisterci perché il Vigilianum possa costituirsi come strumento di promozione delle arti e delle scienze, luogo d’incontro per un fruttuoso dialogo interreligioso e culturale, sede privilegiata per una costante crescita nel cammino verso la pienezza della verità, spazio efficace per l’edificazione di un mondo più umano, ambiente fecondo per avvicinarsi a quel Dio che è fonte di ogni Sapienza.
Luigi Bressan
Arcivescovo di Trento
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