Al convegno nazionale Aimc si è discusso il tema della valutazione degli studenti
“Valut-azioni, osservare, riflettere, apprezzare nella scuola delle competenze”: è il titolo del seminario nazionale di formazione per docenti e dirigenti scolastici della scuola dell'infanzia, primaria e secondaria che si è svolto dal 24 al 26 agosto al Centro Mariapoli di Cadine.
Organizzato dall'Aimc (Associazione Italiana Maestri Cattolici), il convegno ha affrontato un tema caldo nel mondo della scuola, ovvero quello della quotazione, intesa come valutazione degli studenti, con l’attenzione soprattutto ai processi di apprendimento e all'autovalutazione.
La tre giorni è stata introdotta dal saluto del presidente Aimc trentino Alessandro Bernini e da quello dell’arcivescovo Luigi Bressan. I circa 70 partecipanti, suddivisi in tre gruppi, hanno esaminato “la nuova scuola per competenze”, così come prescritto dalla normativa nazionale, in linea con la certificazione delle competenze, affrontando l’aspetto della valutazione: importante azione che spetta agli insegnanti nella stesura di un progetto di formazione per gli studenti.
“Da sempre nella scuola si è effettuata una valutazione dei risultati attraverso i voti, i giudizi e quant’altro, e anche la valutazione dell'operato degli insegnanti è passata attraverso i risultati conseguiti dalle loro classi correndo il rischio di diventare più un 'giudizio' che un momento costruttivo e migliorativo dell'operato di tutti gli attori scolastici”. L’argomento è stato affrontato dalla dirigente scolastica Sonia Claris, che nella sua relazione sulle “azioni del valutare” ha illustrato come la valutazione sia prima di tutto un “diritto dello studente” ed un “dovere del corpo insegnante”, e vada affrontata su più livelli. “Non è detto – ha affermato Claris – che uno studente diligente sia anche uno studente competente”.
Nel corso del seminario sono stati proposti ai partecipanti dei modelli di valutazione da poter utilizzare a fine attività in modo che gli stessi studenti possano praticare una autovalutazione del proprio percorso di apprendimento. “In questo modo – ha spiegato la vicepresidente di Aimc Paola Valcanover – ogni studente ha un feedback delle proprie azioni per prendere coscienza delle aree in cui è maggiormente competente ma anche in quelle dove deve migliorare, rafforzando un'immagine di sé positiva”.
La relazione finale del presidente nazionale Aimc, Giuseppe Desideri, ha richiamato l'importanza dell'autovalutazione degli insegnanti e dei dirigenti per migliorare il proprio operato in vista di una scuola che metta al centro della progettazione gli allievi partendo dal loro livello iniziale di competenza.
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