David Cirici con le illustrazioni di Federico Appel,

Muschio – Il Castoro, 2015 – 111 p. – € 13,50 – Età di lettura: da 9 anni

Il punto di vista di un cagnolino nero di media taglia è quello scelto dal catalano David Cirici per raccontare ai bambini, in modo leggero, seppure possibile e realistico, l'orrore della guerra e degli stravolgimenti che porta nella vita e nelle relazioni delle persone, e non solo. Muschio (Ed. Il Castoro) è il cane protagonista di questa storia. Muschio è rimasto solo dopo il bombardamento della casa in cui viveva con la sua famiglia adottiva. Invano cerca Janinka e Mirek i due bambini che lo coccolavano e con cui ha passato tanti momenti felici, ma di loro resta solo il ricordo supportato del lieve odore che ancora riesce a fiutare in giro. Seguendo queste deboli tracce olfattive il cagnolino vive una serie di avventure che lo vedono affamato e randagio a rubare la carne al macellaio, imprigionato insieme ad altri compagni di sventura, offerto al pubblico di un circo in un combattimento con un leone, cane da guardia in un campo di concentramento e, infine, amico di Pavel, il prigioniero che involontariamente – comportandosi niente di più che da cane – ha aiutato a fuggire. Nel suo cuore, però, ci sono sempre i due bambini e la speranza di ritrovarli. Ci riuscirà?

Una storia diversa dalle solite con le quali si propone ai bambini intorno ai 10 anni il tema della guerra, il secondo conflitto mondiale, ma anche tutti gli altri. Diversa perché diverso è il punto di vista, quello di un cane. Per questo, però, non risultano sminuiti i grandi temi affrontati: l'assurdità della guerra, il distacco e il dolore delle famiglie distrutte, le privazioni, la fame, la crudeltà, la prigionia, il dolore e la tristezza. Non manca, però, come è giusto che sia, lo spazio per la speranza.

Un romanzo intenso e serio, ma allo stesso tempo molto lieve. Qualche passaggio nella trama è forse risolto un po' troppo semplicisticamente, nel complesso, però, il libro si offre come una buona lettura.