L’Expo passa dalle Albere e dal Mart

Un percorso artistico che valorizza anche le eccellenze agroalimentari trentine nei musei di Trento e Rovereto

Fino ad ottobre l’Expo sarà in tavola anche a palazzo delle Albere a Trento e al Mart di Rovereto. La Provincia, oltre alla presenza a Milano, consistente, nel cuore dell’esposizione universale dedicata all’alimentazione alla nutrizione (oltre 1 milione e mezzo d’investimento e un indotto per il sistema d’impresa trentino che si stima sui 40 milioni di euro), ha infatti coinvolto gli spazi del cinquecentesco palazzo lungo l’Adige (dopo anni di chiusura) e del museo d’arte contemporanea roveretano per mettere nel piatto le “eccellenze” agro-alimentari del territorio mischiate ad alcune tra le più belle opere pittoriche dell’Ottocento e del Novecento trentini.

Un gran minestrone, tanto per rimanere in argomento, dove i quadri di Umberto Moggioli fanno l’occhiolino alle tante declinazioni dei prodotti dell’agricoltura trentina raccolte nella mostra “Coltiviamo il gusto” (da quello del ribes al miele, dal mais all’olio fino alla grappa,) le tele di Gino Pancheri “gareggiano” con la storia dei paesaggi agrari tra foto, filmati e unità paesaggistiche, i lavori di Luigi Bonazza guardano agli orti coltivati retrostanti il gran palazzo e adiacenti al Muse. Non mancano i laboratori creativi, tra mani in pasta e “atelier del fare” e quelli di degustazione mentre decine di produttori, associazioni e cooperative presentano il loro meglio nei fine settimana.

Nell’illustrare il programma, nei giorni scorsi proprio alle Albere, gli assessori provinciali alla cultura, Tiziano Mellarini, e al turismo, Michele Dallapiccola, hanno parlato di “fiducia nel settore agro-alimentare trentino”, di “arricchimento dell’offerta culturale”, di “intreccio virtuoso tra cultura, turismo e ambiente come tra scienza, arte e memoria” (quella della Prima guerra mondiale in mostra alle Gallerie di Piedicastello). Nell’organizzazione complessiva della proposta ci stanno un po’ tutti, dal Muse al Mart, dalla Fondazione Museo storico a palazzo Roccabruna, da Trentino Marketing all’associazionismo di categoria fino alla Galleria civica. A Rovereto, al museo di Botta sono in programma fino ad ottobre incontri con le aziende, degustazioni, laboratori, spettacoli e appuntamenti tematici, con vista Expo. “Nutrire la mente” lo slogan adottato mentre a Trento si è scelto “I territori per Expo”. In sintesi, una vetrina, per i maligni un bazar. Sempre che i Madruzzo, principi vescovi che lungo l’Adige avevano eretto la loro dimora, non se ne abbiano a male. Sarebbe un colpo basso per lo sforzo organizzativo prodotto. Pare che a ribes e fragole i gran signori preferissero stracotti e cacciagione.

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