Un dono artistico per Rovereto sulla Secchia, colpita dal terremoto del 2012
Protagoniste dell’iniziativa di giovedì 26 febbraio, coordinata dal presidente dell’Unione Cattolica Artisti Italiani – Sezione di Trento Marco Arman, preannunciata da Vita Trentina e non solo, sono state le 14 stazioni della Via Crucis realizzate da artisti trentini dell’UCAI per la nuova chiesa di Rovereto sulla Secchia. Dapprima la Via Crucis nell’abside di S. Stefano con introduzione alle stazioni di Susanna Tamaro e riflessioni di don Marcello Farina. Nella sempre suggestiva Aula S. Giovanni, sotto la sagrestia, il pubblico è stato poi accolto dalla musica, austera e serena, del violoncello di Benedetta Baravelli. Stringati ed efficaci, si sono poi succeduti diversi interventi. Mons. Lodovico Maule ha sottolineato la coincidenza della data del 29 maggio che lega Rovereto sulla Secchia (Mo) con il Trentino: nel 397 segnò il martirio dei tre Anauniesi mentre nel 2012 vi fu la morte di don Ivan Martini, morto sotto le pietre (della sua chiesa terremotata) come sotto le pietre sono morti i Cappadoci. Carlo Della Sega ha chiarito che il contributo finanziario offerto dalla Federazione trentina delle Cooperative da lui diretta va nel segno di contribuire alla crescita positiva della speranza e della fiducia. Alessandro Cuccato, direttore della Vetroricerca Glass & Modern di Bolzano, ha sottolineato l’importanza di dare dimensioni (70×40 cm) e forma (la vetro fusione) unitaria alle quattordici Stazioni realizzate da altrettanti artisti con tecniche diverse e impostazioni stilistiche personalissime. Pierfrancesco Baravelli, il progettista della nuova chiesa, ha ricordato come il rigore e l’essenzialità imposti dal budget limitatissimo si sono trasformati nel valore aggiunto di questa opera il cui impianto planimetrico rappresenta una “omega”, mentre l’alzato sintetizza la lettera “alfa”: le lettere iniziali e finali dell’alfabeto greco che dunque rappresentano “l’inizio e la fine” del cammino terreno dell’uomo. Semplicemente in legno naturale, cemento grigio e intonaco bianco, ospiterà molto bene questa coloratissima Via Crucis, con i pannelli retroilluminati appesi al muro senza sostegni visibili. Don Andrea Zuarri, parroco di Rovereto sulla Secchia, ha ricordato lo strazio della sua comunità, paragonabile solo alla esperienza della seconda Guerra mondiale. A conclusione don Marcello Farina ha ricordato quanto questa sia una impresa a più mani che non sarebbe stata possibile senza la cooperazione attiva di tanti.
Prima di essere trasferite nella chiesa emiliana, le 14 opere degli artisti trentini saranno esposte in Duomo, a Trento, fino al lunedì dell’Angelo, 6 aprile, nella mostra dal titolo “Croce e Gloria, dono sempre eccedente”. Nelle cinque domeniche di Quaresima, alle 17.15, in concomitanza con i concerti organistici vesperali, mons. Ludovico Maule proporrà una riflessione su alcune delle opere che illustrano le stazioni.
L’opera d’arte collettiva a corredo del nuovo luogo di culto emiliano è ancora in via di trasposizione in vetro-fusione ma si intende porla in opera entro il 29 maggio 2015. Gli artisti hanno operato volontariamente ma è ancora aperta la raccolta fondi per la copertura della spesa di realizzazione tecnica dei pannelli vitrei e di allestimento degli stessi (vedi Vita Trentina numero 8, pagina 3).
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