Più di 8 ragazzi su 10 nelle scuole trentine continuano a scegliere l'IRC. La percentuale è in calo negli ultimi trent'anni (in tutto circa 13 punti percentuali, mediamente 0,4 punti percentuali all’anno), anche se la situazione si differenzia molto zona per zona (in alcune il calo è più marcato) e anche per singoli istituti (alcuni, in controtendenza, vedono perfino aumentare il numero degli avvalentisi). I fattori che incidono su quest'andamento sono molteplici ed a Roberto Giuliani, incaricato diocesano per l'IRC, abbiamo chiesto su quali aspetti si vorrebbe puntare: “Innanzitutto, la qualità della proposta formativa – ci ha risposto – ben integrata nella vita della scuola, affinchè sia di interesse per gli studenti e le famiglie; poi la qualità personale e professionale dei docenti, preparati anche sul piano della relazione con gli studenti prima di tutto, con i colleghi, con la dirigenza e con le famiglie, è strategica affinché si guardi all’IRC come ad uno spazio di ascolto, di dialogo, e di crescita; in terzo luogo la qualità della gestione tecnica-amministrativa del momento della scelta da parte delle scuole, affinché sia corretta nei tempi e nei modi, informata e consapevole; infine, la qualità del cammino spirituale ed ecclesiale di ogni docente di religione, in modo che la sua presenza nella scuola e la sua mediazione professionale sia sostenuta da motivazioni e nutrita da passione e spirito di ricerca”.
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