Nicholas Miori, trentino appassionato di bici, da tre anni fa il volontario come istruttore di Bmx, disciplina ciclistica su percorsi pieni di rampe, dossi e curve paraboliche da percorrere il più rapidamente possibile. Attualmente ha circa 20 allievi dai 6 ai 15 anni a cui insegna allo Skatepark di Trento. La sua storia è stata raccolta dall’ufficio stampa del Comune di Trento per “Gente felice”, la campagna lanciata in occasione di Trento capitale europea e italiana del volontariato 2024.
Come si è avvicinato al mondo del volontariato?
Nel 2016 ho iniziato a partecipare ad alcuni corsi gratuiti organizzati dal Comune di Trento di Bmx, poi questa iniziativa è sfumata nel tempo. Nel 2021 ho conosciuto Uisp (ndr Unione Italiana Sport per Tutti) e ho iniziato a farne parte perché mi piace molto passare il tempo con i bambini e i ragazzi e trasmettere la mia passione per la bici, dare consigli sullo sport, ma anche insegnare a fare gruppo e vedere che si creano delle amicizie.
Di cosa si occupa Uisp e quali attività di volontariato organizza?
Come Uisp organizziamo dei corsi di Bmx per bambini e ragazzi, ma anche tanti eventi e manifestazioni aperti al pubblico. Io mi occupo come volontario soprattutto di questa parte di eventi. Poi una cosa di cui sono molto fiero è che l’anno scorso abbiamo accolto un ragazzo ucraino che fuggiva dalla guerra. Anche lui è appassionato di Bmx e partecipa ai corsi che organizziamo. Altre attività le svolgiamo all’interno del patto di collaborazione “Park Trento: un bene comune per promuovere lo sport per tutti” con i Beni Comuni del Comune di Trento. Uisp partecipa al patto insieme ad altre associazioni (l’associazione Giovani Arte Sport Asd, l’associazione sportiva dilettantistica Front Flip, l’associazione Ssf – Sport Senza Frontiere Trentino e l’associazione sportiva dilettantistica Easy Ram) che a loro volta organizzano corsi di roller e di skate. Per esempio, il patto prevede che a turno le associazioni si facciano carico una volta al mese della pulizia del park, quindi tiriamo su le cartacce, i mozziconi di sigarette e rifiuti vari. Questo tipo di evento serve più che altro a sensibilizzare la cittadinanza e chi utilizza lo skatepark, per far capire l’importanza di prendersi cura e di tenere puliti i luoghi che si frequentano.
C’è un momento che le è rimasto più impresso durante la sua attività di volontariato?
Mi ricordo l’anno scorso quando a maggio abbiamo organizzato “Bici in città”, un evento per bambini. Insieme ad altre associazioni abbiamo montato delle strutture, per esempio delle piccole rampe, per permettere ai più piccoli e ai bambini con disabilità di poter usare la bici. L’obiettivo era sensibilizzare su una mobilità più sostenibile e promuovere l’uso della bicicletta al posto della macchina e dei mezzi di trasporto. Questo evento mi è rimasto nel cuore.
Ci sono delle criticità o necessità che ha notato nella sua esperienza?
Rispetto alle criticità abbiamo già portato le nostre richieste al Comune. Nello specifico ora lo skatepark si sta popolando e quindi avremmo bisogno di più spazi per conservare le attrezzature, di punti di attacco per la corrente per la musica, ma anche di qualche lavoro di manutenzione all’asfalto. Poi ci sarebbe bisogno di uno spazio al chiuso per l’inverno: i nostri corsi partono tutti dopo le 16 (quando finiscono le scuole) e in inverno a quell’ora fa freddo ed è già buio.
La sua attività di volontariato ha cambiato la sua conoscenza della città?
Sì certo. Mi ha fatto conoscere un sacco di ragazzi e anche tanti genitori. Ho dovuto imparare a relazionarmi con persone adulte e mi ha responsabilizzato molto. Poi mi ha anche offerto tanti contatti con associazioni che mi chiedono di organizzare corsi e campi estivi, per esempio. Il mio obiettivo ora è ampliare queste opportunità e far conoscere sempre di più questo sport alla città.
Fare volontariato mi rende felice perché…
Perché mi piace che la gente stia bene e che riesca a fare gruppo, a creare dei rapporti solidi.
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