Lo scatto delle cattoliche

La 28esima edizione della Maratona di primavera delle scuole cattoliche

Domenica 11 maggio mattina lo scatto alla partenza della 28a edizione della Maratona di primavera delle scuole cattoliche di Trento, manifestazione non competitiva ma interpretata sempre da un buon numero di appassionati come una prova contro il tempo e per misurare se stessi, è suonato di buon auspicio per gli organizzatori. C'erano allievi e allieve delle scuole cattoliche di Trento con i loro familiari, ma non solo. I numeri hanno premiato lo sforzo degli organizzatori: sono stati ben 12 mila i biglietti venduti, col ricavato che sosterrà l'associazione Bambi nel suo progetto di una borsa di studio presso il reparto pediatrico dell'ospedale “S. Chiara” di Trento per una logopedista specializzata in disfagia, una malattia rara; circa 3000 i partecipanti alla corsa per le vie di Trento, che ha toccato le sedi dei cinque istituti paritari cittadini: Maria Bambina, Sacro Cuore, Sacra Famiglia, Salesiani, Arcivescovile. Confortanti anche le parole di Papa Francesco che il giorno prima, sabato 10 maggio, incontrando in piazza San Pietro 300 mila tra studenti, insegnanti e genitori chiamati a Roma dall'iniziativa della Cei “La Chiesa per la scuola”, aveva invitato tutti ad amare la scuola, pur sapendo “che ci sono problemi e cose che non vanno”. Come la manifestazione di Roma – “non contro, ma per; non un lamento, una festa!", aveva rimarcato Papa Bergoglio – anche la Maratona di primavera si è confermata un'occasione per ritrovarsi in un clima di festa, che non cancella i problemi, ma invita ad affrontarli insieme.

Prima della partenza, che è avvenuta puntualmente alle 10.15 da via Belenzani come da programma, nella chiesa di San Francesco Saverio l’Arcivescovo di Trento, Luigi Bressan, ha ribadito la finalità della scuola di ispirazione cattolica: “Con la sua identità – ha detto – vuol essere espressione di eccellenza, cioè primeggiare nel formare l’uomo, nello sviluppo delle sue potenzialità” e “formare persone che non subiscano la vita e non si limitino soltanto ad evitare il male, ma siano costruttori in un mondo migliore”. Richiamando quanto espresso da Papa Francesco all'incontro “sulla scuola e per la scuola”, quando diceva che la scuola “ci insegna a imparare, a cercare sempre di più5, a mantenere e sviluppare una mente e un cuore disponibili alla novità”, mons. Bressan ha ribadito “l’importanza di una formazione umanistica di base al vero, al bello e al bene”, osservando “con preoccupazione il diminuire dell’attenzione agli studi classici, alla storia, alla filosofia, alla letteratura, oltre che alla religione”.

Poi il via, per una lunga cavalcata che ha impegnato i primi – per la cronaca, Domenico Spina tra gli uomini e Simonetta Menestrina tra le donne – per circa mezz’ora, mentre la maggior parte se l’è presa molto più comoda, gustandosi il percorso che, novità di quest’anno, era stato allungato fino a raggiungere il fiume Adige, il parco alle Albere e il Muse.

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