Andreatta: “Quello che ci aspetta sarà un bel camminare insieme”

Non è un benvenuto a Trento quello che oggi rivolgo a Lei, monsignor Tisi, quanto piuttosto un affettuoso bentrovato. Perché se la carica, la responsabilità che Lei oggi assume sono nuove, la Sua consuetudine con il territorio di questa diocesi è tutt'altro che recente. Ecco allora che questo mio vuole essere un saluto speciale, che riprende un rapporto già consolidato per rinsaldarlo e portarlo nel futuro.

So già che non sarà difficile. Ce lo dimostra, monsignor Tisi, il Suo stile di uomo semplice e concreto. Ce lo dicono le Sue parole, pronunciate nel giorno della Sua nomina: a “quanti si occupano del bene pubblico” Lei ha assicurato fin da subito “la disponibilità a condividere la responsabilità nel promuovere il bene comune”. Proprio di questo si tratta: di promuovere insieme il bene comune, di includere, di curarsi dei più fragili e dei più deboli, dei giovani in cerca di futuro, degli anziani bisognosi di sostegno, delle famiglie sempre più in affanno, di chi fugge da guerre e miseria. Siamo grati a Papa Francesco per averla nominata, compiendo una scelta che è stata definita insolita ma che per noi è stata più che mai fortunata. L'individuazione della Sua persona quale responsabile della comunità diocesana Le consente di proseguire senza indugi un lavoro già iniziato, seppure in altra veste, e di attingere a un prezioso bagaglio di conoscenze e relazioni che si è arricchito negli anni in cui ha ricoperto l'incarico di vicario.

Io credo che quello che ci aspetta sarà un bel camminare insieme, pur nella necessaria e doverosa distinzione di ambiti e ruoli. Credo che le nostre strade, come già accaduto con il suo predecessore monsignor Bressan, non mancheranno di intersecarsi e incrociarsi visto il nostro comune intento di stare accanto alle persone e di contribuire alla costruzione di una comunità coesa e matura. Del resto, abbiamo già avuto modo di sperimentare la Sua capacità di collaborare e di ascoltare, la sua attenzione ai problemi, anche piccoli, che sempre si coniuga con una visione più ampia, la sua operativa ricerca di soluzioni.

A noi pare che la città di Trento dispieghi al meglio le sue qualità e le sue caratteristiche quando si apre al dialogo, al confronto con le altre culture, religioni, con le altre categorie di pensiero. Le chiediamo allora di aiutarci a interpretare al meglio questa vocazione e di renderci parte di quella grande rete di relazioni internazionali che la Diocesi di Trento coltiva da sempre, grazie ai suoi missionari sparsi per il mondo oltre che per la sua appartenenza a una comunità senza frontiere qual è quella ecclesiale.

Caro monsignor Tisi, siamo davvero lieti di averLa qui con noi, guida spirituale, autorità morale con cui tutti, credenti e non, sono chiamati a confrontarsi. Anche a nome della città di Trento, le auguro allora di affrontare la responsabilità che Le è stata affidata con serenità e coraggio. Siamo certi che Lei sarà una risorsa preziosa per tutta la comunità trentina e che, nel Suo ruolo di vescovo, conserverà la Sua autenticità, la Sua schiettezza non rude ma caritatevole, che nasce da un grande amore per la verità.

Buon lavoro, caro vescovo

Alessandro Andreatta

sindaco di Trento

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