“Un prete vero e forte, un grande giornalista, un maestro per tanti”. Come riassume il necrologio scritto dai suoi ex redattori e amici, sono tanti gli aspetti della personalità di don Vittorio Cristelli, morto mercoledì mattina, nei numerosi ricordi arrivati alla redazione del settimanale diocesano di cui è stato direttore per 22 anni. Le Acli, attraverso una nota del presidente Luca Oliver, testimoniano la vicinanza di don Vittorio alle problematiche del mondo del lavoro: “Ricordare don Vittorio significa inoltre ricordare un intellettuale impegnato sul fronte della pace, della mondialità e dell’integrazione, ma anche un formatore e collaboratore della nostra Scuola di Comunità, un educatore capace di connettere l’impegno cristiano con la promozione umana e l’emancipazione dei più poveri”.
Il senatore trentino Pietro Patton che voluto ricordare in un intervento in aula al Senato la figura di questo prete-giornalista “dalla schiena dritta”, “disponibile al dialogo a tutto campo”, “alla perenne ricerca della verità”.
Anche il Partito Democratico del Trentino ha diffuso una nota per sottolineare la sua “straordinaria lezione di umanità, di rispetto, verità e tolleranza”, che ha saputo travalicare anche la dimensione della fede, per farsi cultura dell’umano”.
L’amico Luigi Casanova, al suo fianco in tante iniziative per la pace, scrive fra l’altro: “Grazie don Vittorio: ogni passo accanto a te è stato scoperta e arricchimento. Un giorno triste per me e famiglia, ma accompagnato dalla speranza che accendevi: la visione di un’umanità disarmata e umile. In coerenza piena con il Vangelo, il tuo e mio, in coerenza con i valori della Resistenza”.
Paolo Pombeni, docente di Storia delle dottrine politiche e collaboratore di Vita Trentina fin dal 1972, ricorda la sua “funzione di ponte fra i componenti della politica che volevano agire nei tempi nuovi e quelle componenti del mondo cattolico che non si sentivano più legate alla mitologia del partito unico”.
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