È il primo Hackathon del calcio italiano e si svolgerà dal 14 al 15 ottobre a Trento, nel Dipartimento di Lettere e Filosofia, e a Povo, nel Polo Scientifico e Tecnologico “Fabio Ferrari”. Organizzata dalla FIGC, in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento, l'UniTrento e Trentino Sviluppo, la “marathon for hackers” – dalle 10.15 di sabato alle 14 di domenica – sarà la terza a livello internazionale dopo le due allestite, tra luglio 2016 e febbraio 2017, dal Manchester City, ma la prima in assoluto promossa da una Federazione calcistica.
Volendo “cavalcare l'onda delle nuove tecnologie e dei nuovi modelli di business applicati al calcio”, la FIGC chiede ai 150 selezionati – non solo sviluppatori di software, ricercatori, grafici e imprenditori, ma anche studenti e tifosi, chiamati a fare squadra in team interdisciplinari e complementari formati da massimo cinque componenti – di produrre idee originali sulla “match analysis”, ovvero su come analizzare i big data nel mondo del pallone, e sulla “comunità dei tesserati”, vale a dire su come valorizzare il rapporto con i suoi oltre 1 milione e 300 mila iscritti.
I progetti ritenuti interessanti, vincitori o meno, avranno la possibilità di essere incubati all'interno dei processi di accelerazione di Trentino Sviluppo o di WyLab.
“Stiamo credendo e stiamo investendo in maniera strategica nel binomio sport e innovazione. Lo dimostrano l'impegno dell'Ateneo nella doppia carriera per studenti-atleti e i programmi accademici innovativi”, ha sottolineato un mese fa a Milano il prof. Paolo Bouquet, delegato del Rettore per lo sport dell'Università di Trento, durante un incontro-riflessione sul tema, propedeutico al lancio dell'Hackathon. “E lo dimostra anche il fatto che Trentino Sviluppo ha individuato nello Sport Tech uno dei settori strategici per il prossimo biennio, come pure la nuova partnership fra lo stesso Trentino Sviluppo, l'Hype Foundation (la fondazione creata allo scopo di promuovere l'imprenditoria globale e l'innovazione anche nello sport, ndr) e UniTrento. Vogliamo sviluppare e rivoluzionare il mondo dello sport, unirlo al mondo dell'innovazione e declinarlo in maniera locale ed internazionale”.
Attorno alla maratona per hacker del computer – si erano iscritti in 402, provenienti anche da Spagna, Turchia, Germania, Scozia, Polonia, Belgio, Costa Rica, Kosovo, Svizzera, Inghilterra e Irlanda – ruoteranno conferenze e tavole rotonde sul mondo del calcio. Alle quali hanno già confermato la loro presenza, tra gli altri, Michele Uva (direttore generale della FIGC e vicepresidente UEFA), Roberto Rosetti (responsabile del progetto VAR in Italia), Luca Toni (campione del mondo nel 2006 e ora dirigente sportivo), Luigi Di Biagio (commissario tecnico della Nazionale Under 21), Iris Cordoba Mondejar (general manager del Global Sports Innovation Center powered by Microsoft), Raffaele Poli (direttore e fondatore dell'International Centre for Sports Studies di Neuchâtel), Andrea David Rizzi (Strategic Partnership Manager di YouTube) e Marco Bicocchi Pichi (presidente di Italia Startup).
Proprio Bicocchi Pichi ha recentemente definito la due giorni trentina “possibile futura Davos del calcio europeo”, visto che, sulla falsariga del Forum economico mondiale che si tiene ogni inverno in Svizzera, l'Hackathon rappresenta il prodotto finale di “KickOff”, il laboratorio di idee nato nel 2015 su iniziativa della FIGC e finalizzato ad arricchire il patrimonio culturale calcistico attraverso un variegato ventaglio di competenze ed esperienze.
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