Pressano e Mezzocorona sono le punte di diamante di un movimento che conta sette società collaboranti tra loro e 700 tesserati. Ed i risultati si vedono anche a livello giovanile e scolastico
È nata in Germania alla fine dell'Ottocento, ma la pallamano, o handball che dir si voglia, parla anche trentino. Non solo per merito del Pressano – semifinalista dei playoff scudetto per la terza volta nelle ultime sei stagioni ed eliminato con l'onore delle armi dai campioni d'Italia uscenti della Junior Fasano – e del Mezzocorona, reduce dalla salvezza sempre in Serie A maschile.
“Nella nostra provincia, la pallamano si è sviluppata nel 1968/'69 grazie a due insegnanti di Educazione fisica: Angelo Marchetti, che l'ha fatta conoscere nella zona della Vallagarina, e Paolo Tomasi, che l'ha portata nella Piana Rotaliana”, spiega Lorenza Campese, delegata regionale trentina della Federazione Italiana Giuoco Handball. “Di ritorno da Roma, dov'erano stati invitati per fare un corso su un nuovo sport da praticare, Tomasi e Marchetti lo proposero agli studenti delle scuole medie di Mezzocorona e Mezzolombardo ed a quelli del Liceo Rosmini di Rovereto. Proprio il 'Rosmini' è stata, nel '74, la prima squadra provinciale a vincere lo scudetto, uno dei quattro della storia roveretana e del movimento locale, tanti quante le Coppe Italia”.
A Rovereto si deve anche la prima squadra trentina femminile. “La creò il San Marco. Io, invece, mi sono avvicinata alla pallamano nel '71 grazie ai ragazzi di San Michele all'Adige, che chiesero ai dirigenti della Garibaldina Calcio di inserire questa disciplina all'interno della polisportiva. La Garibaldina è stata la seconda formazione pallamanistica di sole donne”, ricorda Campese, oggi coordinatrice dell'A.S.D. Bondone, un'altra delle sette società provinciali (vedi riquadro) affiliate alla F.I.G.H.
Dei circa 35.000 tesserati odierni alla Federazione, 700 sono trentini. “La pallamano è il primo sport al mondo a livello femminile e il secondo maschile, dopo il calcio”, fa notare Campese. “In Alto Adige sono in maggioranza le squadre composte da donne, mentre in Trentino si concentrano unicamente sul femminile la Polisportiva Besenello e l'U.S.D. Garibaldina, che, come il Bondone, fa anche attività promozionale mista. Fiemme e Fassa, Mezzocorona e Rovereto Vallagarina si dedicano sia al maschile sia al femminile”.
La sinergia tra i club, a ogni modo, è totale. “Fra le società della nostra Delegazione c'è una grande collaborazione”, sottolinea Campese. “Raccogliamo anche i frutti del lavoro svolto con molta competenza dal tecnico Sonia Giovannini, che si occupa dei corsi per allenatori e, insieme all'Alto Adige, delle rappresentative regionali. Non a caso, sono diversi i giovani promettenti”. A cominciare da quelli del Pressano Under 18, vincitori, domenica scorsa a Padova, del titolo di campioni d'Italia contro l'Handball Meran Alperia.
Piccoli pallamanisti, inoltre, crescono a scuola. “Dal 2009 abbiamo un tecnico italo-argentino, l'insegnante di Educazione fisica Sebastian Belinky, che ci ha permesso di ottenere grandi risultati da questo punto di vista”, afferma Campese, referente pure dei progetti scolastici. “Soltanto a Trento sono state 30 quest'anno le classi elementari coinvolte, ma a voler giocare a pallamano sono anche i licei scientifici ad indirizzo sportivo 'Antonio Rosmini' di Rovereto e 'Martino Martini' di Mezzolombardo”, nonché altri istituti superiori”.
Tante sono pure le manifestazioni che si svolgono sotto l'egida della Delegazione Regionale Trentino. “La più conosciuta è il Festival della Pallamano, organizzato annualmente nel mese di marzo a Lavis o Mezzocorona, che mettono a disposizione due campi per far giocare circa 200 bambini dai 6 ai 12 anni”, conclude Campese. “La Garibaldina allestisce, invece, due tornei Under 6/8/10 a San Michele all'Adige. Un altro, sempre U6/8/10, è gestito dall'associazione Rovereto Vallagarina, mentre la Pallamano Fiemme e Fassa ne ospita uno U12 a Cavalese”.
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