L'interlocutore scelto in diretta da Diego Mosna è lo schiacciatore Filippo Lanza, momentaneamente fuori dalla Diatec per infortunio…
Mosna, perché proprio lui?
Perché proviene dal nostro settore giovanile, ha fatto tutta la gavetta, è un grande atleta.
Lanza, bella responsabilità per lei…
Il Presidente ha sempre fatto tanto per me ed è un onore essere arrivato fino alla vetta. Lui vanta una bontà infinita. E' un duro perché è un guerriero e pretende molto da se stesso e da chi lavora con lui, vuole il massimo da tutti. E' il marchio che lo contraddistingue.
Mosna la immaginiamo un po’ ingombrante come presidente…
Ho imparato a non scavalcare i ruoli e questo è la cosa più difficile per un presidente. Ma se si dà fiducia bisogna lasciarla fino in fondo. E la mia diventa un opinione e non un diktat.
Il giocatore a cui si sente maggiormente legato?
Difficile, anche perché abbiamo avuto grande alternanza. Dico Giombini della stagione 2000-2001, fu determinante. Come non citare Matey Kaziyski che ci ha accompagnato in tutti i grandi successi?
Un ascoltatore chiede: quando lo riporterete a Trento?
Quando potremmo, se ci saranno le condizioni, ci proveremo.
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