“Tante squadre, pochi dirigenti”

Fino al 15 marzo con l’attesissima finale del “Beppe Viola”, Arco è la capitale del calcio giovanile. Il punto sul movimento trentino con il presidente della FIGC Ettore Pellizzari: “Vocazione e passione messe sempre più a dura prova”

Centosettanta squadre della categoria Piccoli Amici (la fascia d'età dai 5 agli 8 anni), 215 dei Pulcini, 110 degli Esordienti, 94 dei Giovanissimi, 61 degli Allievi e 52 degli Juniores. Non si può certo dire che manchino i numeri al Settore Giovanile Scolastico del Comitato Provinciale Autonomo di Trento della Federazione Italiana Giuoco Calcio, che collabora all'organizzazione del Torneo Interregionale Pulcini del “Trofeo Città di Arco – Beppe Viola”.

Anche i tesserati sono in aumento. “Complessivamente – sottolinea il presidente Ettore Pellizzari – sono circa 9 mila, 174 in più della precedente stagione. Per l'esattezza 8939, di cui 8740 maschi e 199 femmine. I dati sono aggiornati al 30 giugno 2015, escludendo una buona parte di Allievi, Giovanissimi e 3.000 Juniores con status diverso da quello dell'SGS. Calcolando pure i dilettanti, nella nostra provincia sono 17.500 i calciatori tesserati”.

Il movimento gode buona salute, insomma.

“Difficoltà ce ne sono anche da noi. Il vero problema è di dirigenti. Quelli effettivi sono oggi 2.500. Trecento sono, invece, gli arbitri e 600 gli allenatori attivi. Ma il movimento va bene se ci sono i dirigenti. Difatti alcune società ci dicono: 'Abbiamo i Giovanissimi, ma non chi li segue'. Non è un volontariato ben riconosciuto, in sostanza”.

Così i dirigenti vengono disincentivati.

“Non a parole, dove tutto è luccicante, ma nei fatti sì. Il nostro è un volontariato che paga, che porta la soma. Però la vocazione e la passione vengono messe sempre più a dura prova da tantissime responsabilità, nuove leggi e norme”.

E non c'è nemmeno una squadra professionistica a fare da traino.

“Noi, essendo istituzionalmente Settore Giovanile Scolastico e Lega Nazionale Dilettanti, non dovremmo risentirne affatto. In realtà, valutando i pro e i contro, al di là dell'aspetto mediatico, sarebbe importante avere un club professionistico che facesse da traino. Basti pensare al Südtirol – Alto Adige, un presidio che influisce sul movimento di base agendo da stimolo”.

Sull'esempio, fatte le debite proporzioni, della Trentino Volley e dell'Aquila Basket.

“Sì, anche se poi c'è il rischio che grandi imprese agonistiche tolgano sponsor e risorse proprio alle società di base e all'impiantistica sportiva. Questo vale pure per i soldi pubblici”.

Alla lunga, però, pallavolo e pallacanestro potrebbero attrarre i nostri giovani più del calcio.

“I numeri, per ora, dicono di no. I grandi risultati della Diatec Trentino e della Dolomiti Energia Trentino fanno da richiamo per chi già pratica queste due discipline”.

I numeri del calcio cosa dicono, invece, a livello regionale?

“Siamo più grandi noi. Il doppio nel Settore Giovanile, perché la FIGC di Bolzano ha il VSS, Verband der Sportvereine Südtirols, che gestisce quest'attività, mentre dal punto di vista globale la differenza è meno accentuata. Bolzano ha più squadre di calcio a 11, noi più formazioni di calcio a 5”.

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