“Ho seminato nell’orto i ravanelli classici tondi rossi, ma all’emergenza delle piantine ho notato (vedi foto) che crescono filanti… perché?”.
Maria T. (Mattarello, Trento)
I ravanelli (o rapanelli), tondi rossi o bianchi a candela – ma ci sono anche varietà a radice gialla o violetta – sono tra gli ortaggi più facili da coltivare e di sicura riuscita, tanto da essere indicati anche per i neofiti dell’orto. Sono benefici, contengono vitamina B e C, potassio, fosforo, calcio e ferro. Grazie alle loro proprietà depurative sono alleati di fegato e reni, favoriscono inoltre il rilassamento muscolare e il sonno. Hanno poche calorie e un basso indice glicemico. Ortaggio poco esigente in fatto di esposizione, il rapanello si accontenta anche della mezz’ombra, ma ama terreni morbidi e sempre leggermente umidi che favoriscono l’ingrossamento della radice. Sono assolutamente da evitare, però, suoli troppo fertili e concimati come probabilmente sono quelli della signora Maria. Ad essi va imputata sì una pronta emergenza delle piantine, ma anche la loro successiva crescita filiforme. Tuttavia, va sottolineato che lo stato vegetativo nella foto inviataci non ci dice se poi le piantine sono riuscite a ingrossare la radice!
Il ravanello si può coltivare per tutta l’estate tanto che si può seminare già a febbraio in serra e poi fino ad agosto all’aperto. Si fa presente, tuttavia, che le alte temperature estive sono temute da questo ortaggio che ama climi freschi e umidi. Il ciclo biologico dura circa 30-40 giorni. La semina non va eseguita troppo fitta. Nel caso bisogna fare un diradamento delle piantine la cui distanza deve essere di almeno 10 cm. Tenere poi presente la profondità di semina: “i rapanelli vogliono sentire il suono delle campane”, dice un vecchio detto contadino, a dire che i semi devono essere superficiali (3-5 cm.). Il ravanello è uno dei pochi ortaggi che possono fare a meno di apporti fertilizzanti proprio in virtù del suo breve ciclo di vegetazione. è però importante mantenere la terra sarchiata e leggermente smossa, per evitare che formi la cresta indurita e asciutta. La raccolta va fatta quando si vede il colore rosso-rosa intenso dei tuberi, ben visibili in quanto sporgono sempre parzialmente dal suolo. Vanno raccolti man mano che si portano in tavola, consumati conditi con olio e aceto.
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