Dopo le sconfitte contro Reggio e Milano, la Dolomiti Energia centra contro Cantù la prima, storica vittoria in serie A. Prossimo impegno, domenica a Brindisi
Manca un minuto, ma tutto il PalaTrento è già in piedi. È fatta, la prima vittoria è arrivata e con essa i primi due storici punti in serie A per l’Aquila che, dopo le due sconfitte contro Reggio Emilia e Milano, spicca finalmente il volo anche nella massima serie.
83-71 il risultato finale, ottenuto grazie ad una prestazione maiuscola contro Cantù, una delle formazioni più attrezzate del nostro campionato. Sugli avversari hanno certamente pesato le assenze di due giocatori del calibro di Laganà e Feldein e le scorie della sconfitta di coppa, ma quel che è certo è che gli uomini di coach Buscaglia hanno saputo fare tesoro degli errori commessi nelle prime due uscite ufficiali, soprattutto sul piano dell'intensità e della continuità di rendimento. Superlativa la prova di Tony Mitchell, con 26 punti e 8 rimbalzi a referto.
È proprio l’americano volante che con due pazzesche schiacciate trascina il tifo trentino nel primo quarto, che dopo un inizio tutt’altro che in discesa, termina 19-15 per i padroni di casa. Al rientro in campo la Dolomiti Energia spinge ancora sull’acceleratore. Jamarr Sanders dimostra di meritarsi a pieno il soprannome “Easy” e scaricando a canestro la terza e la quarta bomba della sua gara. Mitchell, sempre lui, manda tutti al riposo con i tre punti che, sulla sirena, valgono il 41-33.
Una mazzata. Che non basta però ad affondare l’orgoglio di Cantù. L’Aquila comincia il terzo quarto fatica al tiro. La squadra allenata da coach Sacripanti è brava ad approfittarne e, trascinata dalle triple di Odom, Gentile e Buva, recupera terreno fino a trovare il +1 a 2 minuti dal termine della frazione. L’Aquila, ferita, tira fuori gli artigli trovando la spinta decisiva da due degli “eroi” della scorsa stagione, Spanghero e Pascolo, che dopo aver lanciato i bianconeri sul +5 a fine quarto, aprono l’ultima frazione con due bombe che mandano in delirio il PalaTrento.
Il solco è scavato, Cantù tira fuori l’orgoglio ma il tempo scorre e l’Aquila è sempre più padrona del campo. Con la terza tripla della sua gara, Spanghero spazza via ogni minimo dubbio. Si volta verso la panchina, esulta a braccia spalancate come a voler raccogliere l’abbraccio di tutto il palazzetto. È la prima, storiaca, vittoria in serie A. La festa può cominciare.