A distanza di nove anni, il Trentino Cricket Club Under 15 si è nuovamente laureato campione d'Italia

Se, come sosteneva Joan Fuster i Ortells, «i soli veri piaceri sono quelli inaspettati», lo scudetto appena vinto a sorpresa dal Trentino Cricket Club Under 15 riempie ancor più di soddisfazione.

A distanza di nove anni dal tricolore conquistato tra i boschi della Val Rendena, il Settore Giovanile aquilotto è entrato a pieni… titoli nell'élite della disciplina pure lontano da casa. La vittoria ottenuta lo scorso 7 settembre sui campi di Medicina, Navile e Pianoro è anche il successo dell'integrazione, ovvero di una squadra che parla un misto di urdu e dialetto locale, composta da ragazzi nati in Italia oppure arrivati con i genitori da stati dell'India come Gujarat o città del Pakistan come Rawalpindi, dove il cricket non è solo un gioco ma quasi una religione.

Ad “officiare”, nel bolognese, è stato il multietnico gruppo capitanato da Ali Khavar e guidato in panchina da Asghar Masood e Naveed Amar, che, grazie alla coesione, al temperamento ed all'ottima tecnica, ha superato nettamente le altre formazioni nazionali, dimostrando nel corso delle partite anche di imparare dai propri errori.

Sugli scudi, o meglio sullo scudetto, soprattutto Singh Gurpreet, eletto miglior giocatore del torneo e battitore come Abdul Hadi, “frutto” del Progetto scolastico per la Promozione e lo Sviluppo del cricket, nonché i 12enni Azeem Umar, Munawwar Sulaman e Singh Jaskaran, veterani in confronto al decenne ma non meno impeccabile Muhammad Umar.

«Con l'età media tra le più basse, di appena 13 anni, possiamo guardare fiduciosi al futuro – sottolinea il presidente del Trentino C.C., Waseem Asghar – sperando che ci riservi finalmente anche un campo degno di questo nome. Non ne chiediamo quattro come quelli esistenti in provincia di Bologna, ma almeno uno, apposta per il cricket». I soli veri piaceri sono quelli inaspettati, appunto.