Equità: è la parola che ritorna nel discorso di Ursula von der Leyen al Parlamento europeo, dove martedì 16 luglio è stata eletta presidente della Commissione. “Creare un’Europa più giusta ed equa: questo l’obiettivo che mi guiderà”, ha scandito nel suo discorso programmatico. Von der Leyen ha poi ricordato le fatiche per le famiglie di arrivare a fine mese. “Chi lavora deve avere un salario minimo che garantisca una vita dignitosa”. Da parte sua assicura l’impegno per una “protezione migliore per chi perde il posto di lavoro mediante uno schema di riassicurazione europeo in caso di choc sistemico”. Nel suo discorso spazio anche ai giovani, con la volontà di “triplicare il bilancio per il programma Erasmus nel prossimo Quadro finanziario pluriennale”. Immancabile il capitolo sulle migrazioni: “Il Mediterraneo è diventato una delle frontiere più letali al mondo. In mare c’è l’obbligo di salvare le vite”. “Proporrò – ha detto un nuovo patto per la migrazione e l’asilo, inclusa la riforma dell’accordo di Dublino”. “Dobbiamo salvare vite umane – ha aggiunto –, ma dobbiamo anche ridurre la migrazione irregolare, lottare contro gli scafisti e la tratta, tutelare il diritto di asilo e migliorare la condizione dei profughi tramite corridoi umanitari in stretta cooperazione con le Nazioni Unite”.
Un discorso apprezzato dal presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte: “I temi economici, sociali, ambientali evocati così come la lotta ai traffici illeciti lasciano sperare in una Europa finalmente più capace di avere cura del suo futuro e dei bisogni dei cittadini”, ha twittato. E apprezzamento per il cenno ai corridoi umanitari è stato espresso dalla Comunità di Sant’Egidio: “E’ la via che Sant’Egidio, insieme alle Chiese cattoliche e protestanti e all’impegno della società civile, sta praticando dal febbraio 2016 in Italia, Francia, Belgio e Andorra, riuscendo finora ad accogliere e ad integrare oltre 2.600 persone. Ma è anche un sistema che può essere adottato su più ampia scala dall’Unione europea”.
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