Approvata una Dichiarazione, ora al vaglio dell’Assemblea generale dell’Onu
Il “diritto alla pace” appena approvato dal Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite di Ginevra ha in sè l’eco della Campana di Rovereto. Ad affermarlo è Fabio Pipinato, già funzionario della Fondazione Opera campana dei caduti e cofondatore di Unimondo (www.unimondo.org). “Il reggente Alberto Robol è stato nel 2014 a Ginevra assieme al team del Centro diritti umani dell’Università di Padova del prof. Antonio Papisca per perorare la Dichiarazione sul diritto alla pace recentemente approvata”, spiega Pipinato. Un modo per sostenere dal basso il lavoro del gruppo di lavoro sulla Pace del Consiglio per i Diritti Umani. Le Nazioni Unite ci avevano già provato, approvando, nel 1978 e nel 1984, due dichiarazioni sul tema della pace e dei diritti umani. Ora, sei anni dopo , all’inizio dell’estate, riunito a Ginevra per la 32a sessione, ha adottato con 34 voti a favore, 9 contrari (tra i quali gli USA e alcuni paesi dell’UE) e 4 astenuti una risoluzione con cui approva cinque articoli “sul diritto alla pace”
Dai primi 4 articoli si può notare come vi sia un bel po' delle montagne trentine tra le righe. Nell'art. 3, per esempio, si ricorda che “le organizzazioni internazionali, regionali, nazionali e locali e la società civile sono incoraggiate a prestare supporto e assistenza nell’implementazione della presente Dichiarazione”. Ricordiamo che il Trentino è stato tra i primi territori ad aderire agli Enti locali per la pace con Ala, Arco, Bleggio, Cavalese, Dro, Folgaria, Lavis, Levico, Malè, Luserna, Nago-Torbole, Pergine, Riva, Rovereto, Tassullo, Tione, Villa Lagarina, Volano e la Provincia Autonoma di Trento.
L’Articolo 4 recita: “Saranno promosse le istituzioni internazionali e nazionali di educazione per la pace al fine di rafforzare fra tutti gli esseri umani lo spirito di tolleranza, dialogo, cooperazione e solidarietà. Per questo scopo, l’Università per la Pace deve contribuire al grande compito universale di educare per la pace impegnandosi nell’insegnamento, nella ricerca, nella formazione postuniversitaria e nella disseminazione della conoscenza”. Per Università della Pace s’intende tutto il mondo accademico, “ma i trentini sanno bene che l’UNIP – Università della Pace – nacque a Rovereto in collaborazione con lo stesso team del centro diritti umani dell’Università di Padova”, osserva Pipinato. E tra gli Enti promotori dell’Unip “c’era il Forum Trentino per la Pace che è, ormai, un’istituzione storica”.
Il concetto di pace, espresso nella Dichiarazione, è chiaramente multidimensionale e comprende anche gli aspetti economici: “pace e sicurezza, sviluppo e diritti umani sono i tre pilastri del sistema delle Nazioni Unite e le fondamenta della sicurezza collettiva e del benessere, fra loro interconnessi e reciprocamente rafforzantisi”.
In questi giorni il testo approvato a Ginevra sta passando a New York, all’Assemblea generale delle Nazioni Unite per essere posto in agenda. Una volta approvato vi sarà obbligatorietà leggera (raccomandazioni) e principi di ius cogens, cioè di altissima precettività.
E' interessante leggere tra gli allegati anche il riferimento alla Marcia Perugia-Assisi, copromossa da molte organizzazioni, tra le quali Arci e Acli. Nel corso della prossima Perugia-Assisi, in programma domenica 9 ottobre 2016, sarà chiesto all’Italia e all’Unione Europea di esprimersi nell'Assemblea Generale a favore del riconoscimento della pace come diritto fondamentale della persona e dei popoli.
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