A Pemba la riabilitazione si fa in comunità

Inaugurato un centro dedicato a due sindacalisti trentini. Determinante il contributo di Caaf Nordest e Spi del Trentino

E' dedicato a Milena Demozzi e Nando Salzano, due dirigenti della Cgil del Trentino prematuramente scomparsi, il nuovo centro di riabilitazione motoria e di fisioterapia dell'ospedale distrettuale di Chake Chake, nell'isola di Pemba in Zanzibar. La struttura è stata realizzata con un finanziamento di 60 mila euro del Caaf Nordest che ha sostenuto il progetto della Fondazione Ivo de Carneri, in collaborazione con la ong “Amici del mondo – World friends” specializzata nel settore ortopedia e fisioterapia. L'opera è stata sostenuta anche da Spi Cgil del Trentino.

Il progetto si è articolato in due fasi, la ristrutturazione complessiva dell'edificio per la nuova unità di fisioterapia e l'avvio di progetti di formazione degli addetti e l'avvio alla pratica quotidiana di alcuni giovani fisioterapisti. L'intento era rendere autonomo il personale sanitario locale.

I lavori di ristrutturazione, condotti da una ditta locale, si sono conclusi nel 2014 e da novembre dello stesso anno l'unità operativa di fisioterapia e riabilitazione è in funzione. Il centro è stato dotato di tutte le attrezzature necessarie, tra cui un letto a trazione e un’apparecchiatura elettronica per trazioni.

Il progetto formativo dello staff ospedaliero è cominciato a settembre 2014 con il coinvolgimento e la supervisione del dottor Antonio Melotto, chirurgo ortopedico presso l'ospedale Ruaraka Uhai Neema di Nairobi gestito da World Friends. Le attività formative continuano tutt'ora. Si punta, in questa seconda fase, ad estendere i benefici della formazione al personale sanitario che lavora presso altre strutture sanitarie, le unità di base (le cosiddette “PHCUs”) presenti nel distretto e gli altri tre ospedali distrettuali dell’isola di Pemba. Formare professionisti adeguati è almeno altrettanto importante quanto realizzare le strutture: sull'arcipelago sono quasi del tutto assenti per la mancanza di scuole di formazione specialistica.

Oltre al personale sanitario il progetto della Fondazione de Carneri è rivolto anche alla popolazione con attività di sensibilizzazione delle madri. Adeguatamente formate, le mamme hanno la possibilità di intervenire per correggere almeno in parte le disabilità dei neonati, causate in gran parte da patologie legate alla salute materno-infantile.

Anche la sensibilizzazione della comunità è al centro degli interventi di cooperazione della Fondazione. La riabilitazione comunitaria di base, in parte già praticata, è particolarmente adatta in un’area a basso reddito come l’isola di Pemba: non necessita di grande impegno economico e richiede soprattutto risorse umane con competenze specifiche. Queste risorse sono rappresentate dai genitori stessi, dai fisioterapisti e dai terapisti che si prendono cura dei bambini, sottoponendoli a esercizi muscolari e guidandoli al recupero della motricità nelle azioni della vita quotidiana. I genitori sono direttamente coinvolti nella gestione della riabilitazione dei loro figli, che possono poi gestire autonomamente o in gruppo sotto la supervisione periodica del terapista. Si instaura così un rapporto di solidarietà e collaborazione reciproca tra le mamme.

Per contribuire ai progetti della Fondazione de Carneri, anche attraverso il 5 per mille: www.fondazionedecarneri.it.

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