Bambini, clima, cooperazione internazionale, conquista dello spazio e popoli indigeni sono alcuni temi sui quali è intervenuto mons. Bernardito Auza, osservatore permanente della Santa Sede all'Onu, nel corso della 69.ma sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Auzu ha ricordato come i passi in avanti per migliorare la mortalità infantile o l'accesso al cibo, all'acqua e all'istruzione, siano sempre vanificati dai conflitti. Questo lo scenario presentato: negli ultimi anni quasi tre milioni di bambini sono rimasti uccisi nei conflitti armati, sei milioni hanno riportato invalidità permanenti a causa delle guerre, migliaia i mutilati per le mine antiuomo. Ci sono poi quelli che soffrono per mancanza di cibo e medicine, per la tratta e lo sfruttamento sessuale, il reclutamento militare e l'impiego in lavori debilitanti.
Auza ha espresso il compiacimento della Chiesa per i Nobel per la pace all'indiano Kailsh Satyarthi e alla pachistana Malala Yousafzay, affermando nel contempo che l'eliminazione della violenza contro i bambini “richiede che gli Stati, i governi, la società civile e le comunità religiose sostengano la famiglia” e promuovano iniziative a tutela dei diritti dei minori. Sullo sviluppo sostenibile e i cambiamenti climatici l'osservatore del Vaticano ha ribadito l'urgenza di due sfide da cogliere senza tentennamenti: lo sradicamento della povertà e la sostenibilità ambientale, denunciando che i cambiamenti climatici, causati principalmente dalle emissioni dei gas serra delle società più industrializzate, non sono solo una questione ambientale, ma anche di giustizia. Circa la conquista dello spazio ha auspicato che i frutti dei progressi vadano a beneficio dei poveri di tutto il mondo e non diventino causa di nuove disuguaglianze economiche e sociali, garantendo dunque, per il bene comune, l'uso pacifico dello spazio prevenendo, con strumenti giuridici, la corsa agli armamenti per evitare ogni minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale. Per Auza i satelliti devono servire per il monitoraggio della salute di oceani e foreste e non quali strumenti di dominio e imposizione di valori sugli altri. Ha quindi auspicato maggiori sforzi a difesa dei diritti dei popoli indigeni e la messa al bando di ogni discriminazione basata su razza, sesso, religione o etnia.
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