Raccoglie ampi consensi la campagna promossa da Religioni per la pace. Ora si punta alle 500 mila firme
Si è alzata l’asticella per la campagna FaithsForEarth che chiede ai leader mondiali di rispondere con urgenza al cambiamento climatico con un impegno concreto: perseguire un obiettivo di energia al 100% rinnovabile entro il 2050. La petizione, promossa dal Coordinamento mondiale delle Religioni per la pace, ha superato il primo significativo traguardo delle 300 mila firme (e nel momento in cui andiamo in stampa, sfiora quasi le 305 mila adesioni). Una barriera anche psicologica, quella delle 300 mila firme, che è stata infranta in pochissimo tempo. Migliaia e migliaia di persone da ogni parte del mondo hanno risposto all’invito del Premio Nobel per la pace Desmond Tutu e del Segretario generale di Religioni per la pace, William Vendley, rilanciato in tutto il mondo da autorevoli esponenti delle diverse fedi (in Italia, dall’arcivescovo di Trento, Luigi Bressan).
La petizione, indirizzata al Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, e, per l’Italia, al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sottolinea la necessità e l’urgenza di agire, a partire dai comportamenti quotidiani di ciascuno, dal proprio stile di vita, come sottolinea il vescovo Bressan nel rilanciare l’appello.
Ora l’obiettivo è ancora più ambizioso: 500 mila firme, da raccogliere in tutto il mondo prima dell’inizio della Conferenza sul clima (Cop21) di Parigi, in programma dal 30 novembre all’11 dicembre 2015. A Parigi si cercherà di raggiungere un nuovo accordo internazionale sul clima, applicabile a tutti i paesi, con l’obiettivo di mantenere l’aumento del riscaldamento globale sotto i 2° C.
Finora, a poco più di due mesi dall'appuntamento di Parigi, gli impegni sul clima presentati in vista della COP21 porteranno a un aumento delle temperature globali pari a 3° C entro il 2100. Una soglia inaccettabile, per il segretario esecutivo delle Nazioni Unite, Cristiana Figueres. Solo 62 nazioni hanno rilasciato i loro piani per la riduzione delle emissioni, che costituiranno la base di un nuovo accordo sul clima. I Paesi che hanno depositato gli impegni “pesano” sul totale delle emissioni di CO2 mondiali per il 70%. Promesse largamente insufficienti.
A ricordare la centralità della questione del clima anche Papa Francesco. In occasione dell’udienza ai partecipanti all’Incontro della Fondazione per lo sviluppo sostenibile su Giustizia ambientale e cambiamenti climatici, il Papa ha osservato che la questione del clima “è una questione di giustizia; e anche di solidarietà, che dalla giustizia non va mai separata”. Perché in gioco c’è “la dignità di ognuno, come popoli, come comunità, come donne e uomini”.
Per aggiungere la propria voce alla campagna FaithsForEarth si può firmare su Change.org: https://www.change.org/p/rispondere-con-urgenza-al-cambiamento-climatico-energia-al-100-rinnovabile-entro-il-2050.
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