Ora è importante sostenere anche le attività del turismo e del commercio
“Quando trovi un appoggio, puoi ripartire”, dicono gli allevatori che hanno sperimentato un aiuto concreto da parte delle Caritas del Nord Est
Ma sorride anche Giorgio Pallucco, direttore della Caritas di Spoleto Norcia, che continua a tenere le fila degli interventi nella diocesi e che ha fortemente voluto il “presidio Caritas”, coordinato da Rinaldo e Francesca e ormai animato da un via vai di gente che contribuisce ogni giorno alla vita di questa “cittadella” che è diventata un simbolo della ripresa, sottolineata anche dal centro di comunità polivalente che sta sorgendo nello stesso sito. Un’iniziativa in cui molti si riconoscono e che aiuta a fare comunità, a mantenere i legami e coltivare le relazioni.
Sono questi i volti e le persone che la rappresentanza della Delegazione Caritas Nordest (Fabio Molon di Caritas Bolzano, Giovanni Marangoni di Caritas Vicenza e il sottoscritto, referente per la Delegazione) ha incontrato e che esprimono una grande riconoscenza verso chi gli ha dato un mano nel momento del bisogno e che affermano “quando trovi un appoggio, puoi ripartire”.
Attualmente la Delegazione Caritas Nordest ha messo a disposizione già 600 mila euro soprattutto per l’aiuto e il sostegno alle attività degli allevatori, mentre altri 2 milioni raccolti tramite la colletta del 18 settembre scorso finanzieranno il centro di comunità.
La visita ha permesso di mettere a fuoco l’attuale situazione, le prospettive e le necessità, verificando che ora potrebbe essere importante, anche per favorire il rientro degli abitanti, sostenere – per quanto possibile – le attività del turismo e del commercio.
Resta peraltro molta incertezza, in particolare dal punto di vista abitativo: molti si sono arrangiati con casette e prefabbricati, alcuni hanno ricevuto i moduli abitativi della protezione civile, altri sono nei moduli collettivi che ospitano fino 40 persone (dove si vive una vita un po’ artificiosa, fatta di spazi ristretti e catering), altri ancora dovranno rientrare dagli alberghi dove sono ospitati ma senza avere garanzie precise. E poi il lavoro, che per una zona che , oltre all’allevamento, ha sempre vissuto sul turismo, sulla gastronomia, sul commercio, sarà forse la sfida più difficile.
Ma gli sguardi che abbiamo incrociato ci raccontano che – come la Pasqua ci insegna – si può andare oltre le tenebre e ritrovare la speranza, soprattutto se i fratelli si fanno prossimi e camminano con chi oggi fa più fatica.
Roberto Calzà
direttore Caritas Trento
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