Dopo la proiezione, lo scorso 10 novembre del film “Mission”, l’associazione “Amici di Villa Sant’Ignazio” rinforza l’azione di sensibilizzazione a sostegno dell’attività apostolica e sociale del gesuita padre Fabio Garbari nell’Amazzonia boliviana proponendo, venerdì 23 novembre alle 20.30 all’Arcivescovile in via Endrici, 23 a Trento (possibilità di parcheggio entrando da via Giusti, 15), il concerto di Beppe Frattaroli.
Artista poliedrico – musicista, cantautore e arrangiatore, compositore, ha composto musiche per teatro, cinema, rassegne letterarie, programmi televisivi, accompagnando in scena, tra gli altri, artisti del calibro di Enrico Montesano, Ugo Pagliai, Paola Gassman, Roberto Herlitzka -, Frattaroli, originario di Bugnara, in Abruzzo, porta a Trento il suo spettacolo “Buonasera brava gente”, che ha già incantato spettatori appassionati nel Sud d’Italia, e non solo.
Frattaroli con la sua musica e i suoi monologhi profondamente spirituali, frutto di una lunga ricerca personale, si rivolge non solo ai credenti, ma anche ai laici aperti alla ricerca interiore. “La musica di questo spettacolo è legata ad un viaggio d’introspezione nell’animo umano – spiega lo stesso Frattaroli –; sono molte le persone incontrate, non mi aspettavo tanto interesse per l’argomento”. Sono canzoni in latino, monologhi e brani originali, “alcuni dei quali anche divertenti”, che diventano occasione “per parlare della libertà dell’uomo rispetto ai disordini del mondo”.
L'ingresso al concerto è ad offerta libera e quanto ricavato andrà a sostegno dell'attività missionaria di padre Garbari. In particolare, l’associazione “Amici di Villa Sant’Ignazio” vuole contribuire in modo sostanziale al progetto portato avanti nell’Amazzonia boliviana, dove padre Garbari opera da una trentina d’anni, dalla comunità di Sant’Ignazio assieme alla Repam, la Rete Ecclesiale Pan Amazzonica, a sostegno della comunità indigena di S. Ignacio de Mojos e a quelle del più vasto territorio amazzonico, oggi fortemente a rischio di compromissione per il degrado ambientale, la deforestazione, il disprezzo dei diritti umani della popolazione indigena. Il progetto “Difesa dell’identità indigena Mojena” mira a valorizzare tradizioni e costumi della popolazione indigena, per rafforzarne l’identità ora minacciata. Una delle azioni è il restauro della chiesa di S. Ignazio de Mojos, attraverso lo sviluppo nei giovani indigeni di competenze artistiche professionalizzanti nell’arte dell’intaglio del legno e il recupero e la valorizzazione dell’antico patrimonio musicale indigeno.
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