Le piroette del vero amore

Lo spettacolo di Pierluigi Bartolomei è un viaggio ironico e molto profondo nei valori umani e spirituali della relazione coniugale

“Mia moglie è un angelo!”. “Beato te! La mia è ancora viva!”. E’ cominciato così, con una fragorosa risata, il fortunato spettacolo di Pierluigi Bartolomei sui “Cinque linguaggi dell’amore” approdato a Trento venerdì 18 maggio nell’aula magna, gremita di pubblico, del Collegio Arcivescovile.

Le otto associazioni organizzatrici (Movimento per la Vita di Trento, INER, Collegio Arcivescovile, Centro per la Pastorale Familiare, Coordinamento Famiglie Trentine, Associazione Nazionale Famiglie Numerose, Fatti per Amare e Incontro Matrimoniale) hanno fortemente voluto che Bartolomei, preside, scrittore, ma anche attore, facesse tappa a Trento con la quasi trecentesima replica del suo spettacolo per continuare, con una sana iniezione di allegria e leggerezza, il percorso che da anni li vede impegnati nella difesa della famiglia naturale e nella valorizzazione del ruolo del padre e della madre.

Lo spettacolo mutua titolo e contenuto dal famoso best-seller a tiratura internazionale di Gary Chapman, scrittore, speaker radiofonico e consulente relazionale che si dedica da anni, con passione, ad aiutare milioni di coppie a costruire rapporti sociali e familiari felici e duraturi.

Bartolomei, da sapiente acrobata della risata, ha preso per mano il pubblico che, come la “donna cannone” di De Gregori, lasciata in platea la pesante corazza degli stereotipi e della routine, si è librato in una diversa dimensione dell'Amore.

Avanzando lungo i fili di una travolgente e contagiosa ironia romanesca, gli oltre 500 spettatori, fra piroette e lanci in caduta libera, hanno affrontato la vertigine della Trascendenza, scoprendone l'immensa pienezza valoriale. Il cambio di prospettiva regalato da questa ironica danza acrobatica ha fatto capire come routine e stereotipi non siano le certezze cui ancorarsi, ma basi di lancio dalle quali partire per affrontare l'affascinante viaggio di conoscenza dell'Amore di coppia.

I nuovi e sicuri agganci in questi volteggi virtuali sono stati i cinque linguaggi dell'amore: Parole di rassicurazione, Momenti speciali, Doni, Gesti di servizio e Contatto fisico. Attraverso di essi lo spettatore ha potuto capire come l'amore di coppia non si affievolisca dopo il termine della fase inebriante dell'innamoramento ma quanto, al contrario, da questo momento in poi, nasca, come una farfalla dalla crisalide, in una nuova forma ancora più bella.

Pungenti  spiegazioni neuroscientifiche sul funzionamento del cervello della donna e dell'uomo hanno confermato alla platea attenta e divertita, l'affascinante diversità biochimica fra questi due meravigliosi universi che dovrebbero imparare a fare di tale diversità la più preziosa delle ricchezze.

Scrosci di applausi e risate hanno accompagnato le riflessioni, al contempo, ironiche e profonde di Bartolomei che ha rimarcato più di una volta, con esempi positivi e negativi tratti da spezzoni cinematografici, l'importanza di imparare a capirsi, dialogare e parlare la lingua “dell'altro”. Come scriveva Chapman, è assolutamente indispensabile, per un buon rapporto di coppia, stupire, coccolare, apprezzare, stimare, motivare, abbracciare e confortare il partner come “Lui” vuole. Perché ognuno di noi è meravigliosamente unico nella commistione di pregi e difetti ma, come una nota da sola non può creare una melodia, anche noi abbiamo bisogno di rapportarci in modo intelligente e generoso con il nostro partner per creare una relazione armoniosa e soddisfacente.

Quel misterioso “Trascendente”, che noi chiamiamo Dio, e nel quale ci siamo lanciati mano per mano con Bartolomei, ci ha insegnato, ancora una volta, non solo quanto sia bello amare, ma soprattutto le immense potenzialità dell'Amore.

Angela Guerriero

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