Fabrizio Frizzi, la vera eredità

Lunedì mattina è stata una delle prime notizie ad arrivare in molte case d'Italia: è morto nella notte Fabrizio Frizzi.

Dopo un primo momento di incredulità, nonostante fosse di dominio pubblico il malore che aveva tenuto lontano per alcune settimane dal piccolo schermo il popolare conduttore nello scorso autunno, a poco a poco, messaggio dopo messaggio sui social, ricordo dopo ricordo in televisione, si è fatto sempre più tangibile e diffuso un sentimento di autentico dolore, come per la perdita di una persona amica.

Mentre i palinsesti giornalieri di RaiUno venivano stravolti, tra i tanti messaggi di cordoglio inviati ai familiari spiccava quello del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in cui si ricorda “il garbo, la professionalità, la simpatia” del presentatore scomparso.

Un trittico di caratteristiche che in queste ore gli hanno riconosciuto tutti, dimostrandone l'autenticità, dai colleghi di una vita agli artisti che l'hanno incrociato solo di sfuggita, dai concorrenti delle sue trasmissioni alle tante persone comuni a cui per anni ha tenuto compagnia da dietro uno schermo televisivo, riuscendo ad entrare in famiglia con il suo modo di fare da eterno ragazzo, la sua caratteristica risata, la sua naturale cortesia.

Nato artisticamente in Rai con la tv dei ragazzi, Fabrizio Frizzi è diventato uno dei simboli della televisione pubblica, portando avanti l'eredità di altri tempi di Enzo Tortora, Corrado, Mike Bongiorno e contendendosi con Pippo Baudo il numero di programmi presentati. La familiarità che è riuscito ad intrecciare con il suo pubblico dimostra ancora una volta come la tv generalista, data da anni come sul viale del tramonto, riesca ancora ad essere un mezzo formidabile di comunicazione e di collegamento.

Conduttore di professione, si è concesso alcune deviazioni di carriera come doppiatore e attore, senza mai diventare un personaggio.

Certo la vita sotto i riflettori l'ha portato più volte alla ribalta: il matrimonio con la collega Rita Dalla Chiesa, la separazione, il divorzio, il nuovo amore con Carlotta Mantovan, molto più giovane di lui, che l'ha fatto diventare papà di Stella cinque anni fa, le nuove nozze.

Ma in fondo poco si sapeva del suo privato, che si intrecciava silenziosamente con il suo lato pubblico e che oggi ci restituisce preziose testimonianze di una vita “normale” ma piena di gesti concreti e sinceri.

Annunciando la sua partenza, la famiglia lo ha ringraziato “per tutto l'amore che ci hai donato”.

Ecco, forse questa è la semplice chiave di una vita purtroppo troppo breve, spesa come quella di tanti di noi per il lavoro, la famiglia, le cose in cui si credono: fare le cose con amore, con attenzione. Sapere che anche in un mondo apparentemente impalpabile e superficiale come la televisione un piccolo gesto può lasciare un sorriso e fare la differenza è la vera eredità che ci lascia Fabrizio Frizzi.

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