Il cartellone dei Concerti della Domenica propone in Filarmonica tutto il dinamismo dell'ensemble Ad Maiora, diretto dal maestro Alessandro Arnoldo.
Un pianoforte, 4 archi e 25 coristi: saranno loro i protagonisti del prossimo Concerto della domenica, in sala Filarmonica a Trento. E’ la nuova proposta dell’ensemble vocale Ad Maiora, un programma di sala sempre in movimento e decisamente vario, che parte da Bach ed arriva a Lucio Battisti, passando per Whitacre, Leonard Choen, i canti popolari alpini e quelli della Sardegna.
Nei matinèe della Filarmonica una proposta originale, fresca. Come ci si attende da un gruppo giovane, per nascita e per componenti. Fondato nel 2015 l’ensemble vocale Ad Maiora è un coro di voci miste formato da un gruppo di coristi under 30. E sotto i trent’anni è anche il suo direttore e fondatore: tutto l’entusiasmo e la passione del talentuoso Alessandro Arnoldo, tentino di nascita ma con diploma in Direzione d’orchestra ottenuto al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e un perfezionamento presso l’Accademia Chigiana di Siena, sono a disposizione dei giovani interpreti che stanno aderendo a questo progetto.
Non sono professionisti. Ma hanno la passione per la musica e il canto, tanta voglia di crescere e nessuna paura nell’affrontare qualunque repertorio. Un direttore d’orchestra dinamico, ma il coro non è da meno, disposto a mettersi in gioco: “è un ensemble che nasce da un gruppo di amici – racconta Silvia Arnoldi, componente del coro, ai microfoni di Radio Trentino inBlu – con una fortissima passione. Questo ci permette di organizzarci nonostante ci sia chi studia a Milano, chi a Zurigo. L’affrontare repertori tanto distanti, suoni vari e cantare in lingue diverse, tutto ci affascina. E tra l’altro qualcosa proponiamo anche noi, non accettiamo solo indicazioni: dalla classica al pop, anche noi arriviamo con proposte varie.”
Non ci sono etichette, lo si dice spesso della musica. La corale Ad Maiora lo mette anche in pratica: dalla musica “colta” a quella pop, dalla tradizione alpina a successi internazionali che mettono inesorabilmente a confronto con interpretazioni note ed autorevoli. Non si spaventano facilmente questi giovani e propongono da due anni programmi interessanti, arditi e innovativi.
“Per avvicinare i giovani alla musica, per incuriosirli bisogna un po’ rischiare, perché il rischio c’è, è indubbio – ammette il maestro Alessandro Arnoldo – ma non ci si deve fossilizzare. In questo programma passiamo da Bach a Modugno. Il mio primo obiettivo è la crescita dell’ensemble e la varietà è fondamentale. Le scelte musicali sono funzionali ad un percorso di crescita: un brano può servire per il suono, l’altro per il ritmo. E poi una proposta che spazia tra epoche e generi può essere molto interessante per il pubblico”.
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