Assistere alla realizzazione del proprio progetto spaziale, dall’ideazione fino al lancio e poi persino al ritorno a Terra con la possibilità di esaminarne i risultati: sono pochi gli scienziati che possono vivere questa esperienza completa in prima persona, dato che le missioni spaziali hanno solitamente un arco temporale di decenni. Non è così per undici fra dottorande e dottorandi, studentesse e studenti dell’Università di Trento selezionati per partecipare a un’esperienza scientifica e umana del tutto unica: l’Esa Academy Experiments Programme.
Unico team italiano tra i sette che hanno superato la dura selezione dell’Agenzia spaziale europea, il team dell’Università di Trento porterà nello spazio il proprio progetto, il rivelatore di particelle chiamato Sparkle. Partenza stimata entro il 2025 a bordo del veicolo spaziale Space rider e rientro sulla Terra non prima di un paio di mesi. Prima, durante e dopo la missione c’è tutto il tempo per lavorare fianco a fianco con il personale Esa e veder crescere le proprie idee. La notizia della selezione del team dell’Università di Trento è arrivata nei giorni scorsi ed è stata accolta con grande entusiasmo in Ateneo e soprattutto nei dipartimenti direttamente coinvolti: Fisica, che coordina il progetto, Ingegneria industriale, Matematica, Ingegneria e Scienze dell’informazione.
Il team selezionato dall’Esa Academy Experiments Programme è composto dai dottorandi Riccardo Nicolaidis (che è anche team leader), Greta Brianti e Francesco Rossi (Dipartimento di Fisica), da Edoardo Dalla Ricca, Matteo Polo e Matteo Tomasi (Dipartimento di Ingegneria industriale), da Francesco Marzari (Dottorato nazionale in Space Science and Technology), da Matteo Framba (Dipartimento di Matematica); dagli studenti Marcus Vukojevic, Carlotta Giacchetta e Mattias Trettel (laurea magistrale in Sistemi di intelligenza artificiale). Insieme al team principale lavoreranno anche gli studenti di triennale Mukund Gupta e Martina Panini (Ingegneria informatica), Francesco Sulli (Fisica), Michael Fait e Samuele Zurlo (Ingegneria industriale).
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