Lago di Ledro, riaperto il Museo delle Palafitte

Con il mese di marzo ha riaperto le sue porte il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro, sede territoriale del MUSE, visitabile tutti i giorni con orario continuato 9-17.

Nel 2023 la struttura ha fatto registrare il record di biglietti staccati, con 43.820 ingressi, ma il successo è dell’intera Rete ReLED – Rete Museale Ledro, che nell’anno passato ha presentato numeri di assoluto rilievo: oltre 100 mila presenze (per la precisione 102.341) per le proposte di questa piccola alleanza di musei e realtà culturali della valle di Ledro (oltre al Museo delle Palafitte, ne fanno parte Museo Garibaldino e della Grande Guerra, Museo farmaceutico Foletto, Centro visitatori di Tremalzo, Centro del Biotopo d’Ampola, Fucina di Prè e Ledro Land Art).

“ReLED – Rete Museale Ledro sta crescendo – racconta Donato Riccadonna, responsabile del Museo delle Palafitte del Lago di Ledro e coordinatore di ReLED – a testimonianza che l’offerta turistico-culturale che proponiamo, seppur periferica, è molto apprezzata: dal 2012, anno di costituzione di ReLED, a oggi la Rete ha ampliato il suo pubblico. ReLED, oltre a essere parte dell’universo MUSE, è a sua volta un sistema di rete per il territorio: dagli attori privati come il Museo Foletto alla Fucina di Prè, alle associazioni come Encontrarte e la Cooperativa SoLe. La modalità di lavoro in rete, leggera e costante nell’anno, ha portato frutti che devono balzare all’occhio di tutti se si pensa che siamo un territorio lontano dai grandi centri urbani: la cultura sta facendo anche economia a Ledro. Il 2023, anche grazie all’entrata nel conteggio di Ledro Land Art, è stato un anno da record: 102.341 presenze. Non deve sfuggire infine il ruolo di regia del MUSE nelle Reti di riserve Alpi Ledrensi e del Chiese, evidente segno di capacità del nostro museo di essere sul territorio in maniera aperta, collaborativa e capace di creare collegamenti”.

Varietà e vivacità dell’offerta culturale, distribuzione capillare sul territorio, possibilità di destagionalizzare, presenza di piccoli o grandi attori protagonisti: sono questi i tratti che caratterizzano la Rete. Escursioni, laboratori, concerti, visite guidate, degustazioni, appuntamenti in tutte le fasi del giorno: ReLED è un gioiello che promuove un territorio, che ha proposte sia per locali che per il pubblico turistico, che crea lavoro e “fa girare l’economia locale”.

A guidare la Rete ReLED è il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro, sede satellite del MUSE, che lo scorso anno ha registrato il più alto numero di visitatrici e visitatori di sempre: 43.820 nei 303 giorni di apertura (da marzo a dicembre compresi i lunedì). Di questi, 12.333 hanno visitato il museo nei mesi di luglio e agosto; 8.802 sono invece le studentesse e gli studenti (appartenenti a 476 classi da 8 regioni diverse) che hanno partecipato alle proposte educative del museo. Il Museo delle Palafitte, grazie anche al cartellone estivo di Palafittando, nel 2023 ha attivato 46 giornate di animazione, 78 visite guidate e più di 20 eventi sparsi sulla rete.

Le attività della rete museale sono connesse anche ai territori vicini e danno vita a ulteriori appuntamenti: ne sono un esempio le collaborazioni con il MAG di Riva (per corso formazione insegnanti ed eventi sul paesaggio), con l’associazione La Miniera di Darzo e l’associazione Araba Fenice; più istituzionalmente l’appartenenza a reti come Rete Trentino Grande Guerra e Siti palafitticoli UNESCO.

Anche dal punto di vista delle ricerche scientifiche, il sito palafitticolo di Ledro sta vivendo un rinnovato slancio: grazie a nuovi protocolli di indagine con expertise di enti nazionali e internazionali e approcci multidisciplinari, le collezioni archeologiche provenienti dall’antico villaggio stanno raccontando nuove storie. Dal Pane delle Palafitte (ispirato al pane ledrense di 3.600 anni fa), ora in commercio grazie alla collaborazione con l’Associazione panificatori trentini, al progetto di ricerca sul Dna “Genesi”, passando per l’analisi delle impronte digitali impresse sull’argilla dagli antichi abitanti, le ricerche sui crani di orso forati e l’ambizioso progetto di creare un deposito in parte visitabile e all’avanguardia per la studio e la conservazione dei reperti di Ledro negli spazi della vicina ex-Colonia, che potrebbe essere messa a disposizione dal Comune di Ledro con funzionalità diversificate e di valorizzazione per tutta la comunità.

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