L’abbattimento dell’orso M90 decretato nella mattinata di oggi dal presidente della Provincia Fugatti ed immediatamente eseguito dal Corpo forestale trentino ha inevitabilmente scatenato le reazioni degli animalisti.
“Abbiamo sperato fino all’ultimo in un ripensamento, in considerazione della speciale protezione di cui gode la specie anche a livello europeo e nel rispetto dell’articolo 9 della Costituzione che tutela la biodiversità, ma il presidente Fugatti è stato sordo anche alle istanze dell’opinione pubblica che vorrebbe un Trentino amico degli animali”, il commento dell’Oipa, l’Organizzazione internazionale protezione animali, che ha annunciato di voler presentare nelle prossime ore una richiesta di accesso agli atti per conoscere i dettagli della vicenda, anche perché nella scarna nota della Provincia non viene spiegato come abbiano eseguito la sentenza, se con armi da fuoco o con l’intervento di un veterinario.
“Si tratta di una vera e propria esecuzione, e i tempi ristretti tra pubblicazione del decreto e notizia di esecuzione della condanna ci fanno pensare che mentre Fugatti firmava l’uccisione, le carabine erano già fumanti” ha dichiarato invece Massimo Vitturi, responsabile area selvatici della LAV, che ha aggiunto “tutto questo è stato studiato a tavolino per impedirci di intervenire in difesa di M90, un giovane orso di appena 3 anni, da poco indipendente dalla madre”. “Ci è stato impedito di difendere M90 ricorrendo al TAR contro la sua condanna a morte, ma non ci fermeremo di fronte agli ammazzaselvatici: oggi è il giorno del dolore, ma siamo già al lavoro per ottenere giustizia per M90 e tutti gli altri orsi casualmente trovati morti dopo le condanne di uccisione” ha concluso Vitturi, annunciando che la LAV sarà presente in piazza Dante a Trento, sabato 10 febbraio dalle ore 14:00 alla manifestazione organizzata da Stop Casteller in difesa degli orsi e “contro la politica ammazza orsi di Fugatti, in ricordo di M90”.
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