Sono sospesi da oggi, 1° febbraio, i 92 dipendenti della cooperativa Lilith. La decisione è stata assunta dal commissario liquidatore, Saudo Maistri, che ha inviato comunicazione a tutte le lavoratrici e i lavoratori della coop che operava nel settore del pulimento e gestiva anche persone occupate nei lavori socialmente utili. Lo comunicano in una nota i sindacati Cgil e Cisl, che hanno appreso della scelta in via informale ieri, 31 gennaio, in tarda serata. Alcuni addetti della cooperativa operano in appalti dentro le case di riposo. Si tratta di servizi essenziali che non possono essere sospesi e che, al contempo, non possono essere svolti senza personale.
A preoccupare le sigle è prioritariamente la tutela dei posti di lavoro. “Abbiamo chiesto già stamattina un incontro con il commissario e coinvolgeremo subito anche la Federazione delle Cooperative – sottolineano Paola Bassetti (Filcams Cgil), Elisa Cattani (Flai Cgil), Gabriele Bianco (Fp Cgil) e Francesca Vespa (Fisascat Cisl) -, considerato anche l’impegno garantito dal presidente Simoni a mezzo stampa. È necessario percorrere ogni strada possibile per evitare i licenziamenti e assicurare il passaggio delle lavoratrici e dei lavoratori presso chi subentrerà nella gestione dei diversi appalti che facevano capo alla Lilith. Non accetteremo che siano le lavoratrici e i lavoratori, molti dei quali soggetti svantaggiati, a subire le conseguenze di questa situazione. C’è molta preoccupazione. È la terza cooperativa di questa tipologia che viene posta in liquidazione. Non vorremmo essere all’inizio di una fase molto complicata per il settore. Le conseguenze potrebbero essere pesantissime”.
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